“Cobra Verde” è uno dei film più ambiziosi di Werner Herzog, che unisce la sua tipica esplorazione della natura selvaggia e dell'animo umano a una storia esotica e viscerale. Interpretato da Klaus Kinski, che torna a lavorare con Herzog per la quinta volta, il film racconta la storia di Francisco Manoel da Silva, un bandito brasiliano che diventa una figura leggendaria nel contesto del commercio di schiavi e delle sue lotte contro l’imperialismo europeo.
Herzog, come sempre, porta in scena un mondo crudo e primordiale, in cui la brutalità della natura e delle relazioni umane è palpabile. La scelta della location, tra le terre selvagge dell'Africa e le rovine del Brasile coloniale, è magistrale: le ambientazioni, oppresse da una bellezza quasi surreale, rispecchiano perfettamente il caos interiore del protagonista. Il film è intriso di un'atmosfera densa, di una solitudine che non riguarda solo il personaggio centrale ma anche il contesto storico e politico che lo circonda.
Kinski, con la sua iconica intensità, è perfetto nel ruolo di Cobra Verde, un uomo che si fa strada nel mondo con la forza e l'inganno, ma che rimane profondamente alienato e fuori posto in un sistema che non gli appartiene. La sua performance è potente, anche se a tratti un po' eccessiva, ma Herzog riesce a utilizzarla come veicolo per esplorare la follia e l'ambizione, temi ricorrenti nel suo cinema.
Tuttavia, Cobra Verde è un film che può risultare difficile e frammentario. La trama non è immediatamente accessibile e il ritmo, più contemplativo che narrativo, può mettere alla prova lo spettatore che si aspetta un film di avventura più lineare. Il film è più un viaggio psicologico ed esistenziale che una vera e propria storia d'azione, e l’interpretazione dei temi di potere, schiavitù e corruzione è spesso lasciata al sottofondo visivo e simbolico.
Nonostante queste difficoltà, Cobra Verde è un'opera audace, ricca di immagini potenti e inquietanti, che riflette il meglio di Herzog: la ricerca della solitudine umana nell'incontro con l’ignoto e l’indifferenza di un mondo in cui la violenza e l’imperialismo sono forze inarrestabili.
Cobra Verde non è uno dei film più accessibili di Herzog, ma per chi apprezza la sua visione radicale e la sua capacità di raccontare storie cupe e affascinanti, rimane un'opera intrigante, che sfida lo spettatore e stimola una riflessione sulle forze oscure che agiscono dentro e fuori di noi.