Cari lettori, benvenuti e bentornati al nuovo appuntamento con la rubrica “Cinema sotto l'albero”. Siamo giunti all’ultimo appuntamento di quest’anno di questa nuova rubrica nata per caso, ma che tante soddisfazioni ed emozioni mi ha donato, e il merito più grande di tutto questo va naturalmente a tutti coloro che hanno seguito, letto, commentato, o hanno lasciato un like. Grazie di cuore, davvero.
L’ultimo film che ho scelto è forse quello che ha davvero, ma davvero tutti gli ingredienti che lo rendono il film natalizio perfetto, soprattutto per gli amanti della combo “Christmas - Rom-Com”, anche se, questo non è decisamente il canonico film di questo filone. Una pellicola che è un inno allo zitellaggio coatto, ma il cui sottotesto è esattamente l’opposto, un film dove ognunA di noi si è in qualche modo identificata ad un certo punto della vita. Il vero cavallo di battaglia della meravigliosa Renée Zellweger: Il Diario di Bridget Jones (Bridget Jones’s Diary).
Sfido chiunque, davvero chiunque, a negare di aver vissuto almeno una volta nella vita un momento “Alla Bridget Jones”. Magari avete fatto una figuraccia epica davanti a colleghi o amici, avete inviato un messaggio al destinatario sbagliato, oppure avete vissuto un appuntamento romantico che è finito in un disastro totale. O forse, vi siete innamorati della persona meno adatta, quella che tutti vi avevano sconsigliato, ma a cui non avete saputo resistere. In fondo, le disavventure di Bridget sono universali, e ognuno di noi può ritrovarsi in quelle piccole grandi tragedie quotidiane che, col senno di poi, fanno anche un po’ sorridere.
La nostra cara Bridget nasce dalla penna di Helen Fielding, per poi trovare la vera consacrazione nella trasposizione cinematografica del 2001, con la regia di Sharon Maguire. Il successo del primo capitolo ha portato alla realizzazione di “Che pasticcio, Bridget Jones!” del 2004, che ha continuato a esplorare le disavventure della protagonista, e infine a “Bridget Jones's Baby” del 2016, che ha introdotto una nuova fase della vita di Bridget: la maternità.
A metà strada tra un'eroina moderna e una Bridget (appunto), affronta tutto ciò che la vita le lancia contro: appuntamenti falliti, ex fidanzati indecenti, chili di troppo (secondo lei, non secondo noi!) e una carriera che sembra una montagna russa.
Ma Bridget non sarebbe Bridget se anche la sua vita amorosa non fosse incasinata come tutto il resto! Il triangolo amoroso tra Bridget, il carismatico e irresistibile Daniel Cleaver (Hugh Grant) e il riservato ma affascinante Mark Darcy (Colin Firth) è sicuramente tra i più famosi e iconici della storia del cinema.
Penso che il segreto del successo di questo iconico personaggio sia stato “svelato” proprio dal personaggio di Colin Firth: Bridget non ha una vita "instagrammabile", è casinista ed incasinata, ha una madre imbarazzante e che la imbarazza con una precisione da killer professionista, pessima quando deve pronunciare discorsi in pubblico, dice sempre la cosa sbagliata nel momento sbagliato, ma ci piace…così com’è.
Dietro le risate, le scene iconiche e le irresistibili figuracce di Bridget Jones si nascondono curiosità e retroscena che potrebbero sorprendervi. Tutti pronti quindi per scoprire quello che (forse) non sapevate, sul “Il Diario di Bridget Jones”:
1. La regista Sharon Maguire lanciò una sfida di maglieria a un gruppo di circa 20-30 magliaie per realizzare l’ugly Christmas sweater di Mark nel modo giusto: "All'inizio, nessuno dei design funzionava. Erano carini, ma non erano divertenti.” Ha dichiarato la Maguire a “Entertainment Weeky”. “Alla fine abbiamo deciso che doveva essere un alce, non una renna." Nonostante la selezione accurata del cervide, Firth, a differenza di noi comuni mortali, non è mai stato un fan di questa moda natalizia: "A volte vengo ingiustamente accusato di aver contribuito all’aumento delle vendite di maglioni di Natale," ha dichiarato. "Per qualche motivo, mi viene da sudare solo a vederli." Ha poi aggiunto: "Non mi sono mai accorto che fosse un alce."
2. La scena di lotta tra Mark e Daniel non fu per nulla coreografata. Il copione di forniva pochi dettagli, limitandosi a indicare: “segue una rissa.” Maguire aveva chiamato un coordinatore di stunt per coreografare la scena, ma Firth e Grant trovarono che risultasse poco credibile: “Chiesi: ‘Bene, cosa farebbero i vostri personaggi?’” racconta Maguire a “Entertainment Weekly”. “[Hugh] rispose: ‘Probabilmente gli darebbe uno schiaffetto da divo.’ E Colin disse: ‘Io probabilmente lo colpirei con un calcio piuttosto inefficace.’” Hanno abbandonato il coordinatore e hanno lasciato che Grant e Firth infondessero alla scena i loro goffi tentativi di violenza: “L'abbiamo girata con tante inquadrature d'azione, ma in realtà le parti più divertenti erano quelle ampie in cui si schiaffeggiavano a vicenda,” disse la Maguire ridendo. “Tutto si riduce alla commedia dell'umiliazione, in realtà.” Nessun stunt double è stato necessario, tranne per l'ultimo momento, quando i due si schiantano contro la vetrina di un ristorante.
3. Bridget Jones è la prima e unica trilogia di commedie romantiche del XXI secolo.
È l'unica serie di commedie romantiche in tre parti in cui tutti i film hanno avuto la stessa attrice protagonista e sono stati distribuiti al cinema.
4. La casa editrice dove lavora Bridget si chiama “Pemberley Press”. Pemberley è la tenuta di Mr. Darcy in “Orgoglio e pregiudizio”. Il film fa in realtà moltissimi riferimenti al romanzo di Jane Austen. Ovviamente, Mark è Mr. Darcy, e Daniel è George Wickham.
5. Helen Fielding creò “Bridget Jones” come rubrica per la testata “The Independent” sulla vita da single, prima di scrivere il romanzo: “‘The Independent’ mi chiese se volessi scrivere una rubrica sulla vita da single a Londra, basandomi su me stessa. Rifiutai perché, ironicamente, pensavo sarebbe stato imbarazzante e troppo personale,” racconta Helen Fielding. “Poi Charlie Leadbeater, un senior editor, mi suggerì di scrivere dal punto di vista di un personaggio immaginario, e pensai: ‘Sììì!’ Non avrei mai immaginato che la rubrica sarebbe durata più di qualche settimana. Non dissi a nessuno dei miei colleghi che ero io l’autrice di “Bridget”. Lavoravo accanto a giornalisti brillanti e navigati, che scrivevano di New Labour e della Cecenia, mentre io mi sentivo sciocca a parlare di calorie, unità di alcol e del motivo per cui mi servono tre ore tra il risveglio e l’uscita di casa al mattino. Poi iniziammo a ricevere lettere che elogiavano la rubrica, e a quel punto cominciai a vantarmi: ‘Sono io, sono ioooooo!’ Da lì le cose iniziarono a crescere a dismisura.”
6. Le scene innevate all’inizio e alla fine del film sono ispirate a “La vita è meravigliosa”. “La neve in queste scene l’ho presa in prestito da “La vita è meravigliosa”, “ ha raccontato la regista Sharon Maguire a “The Telegraph” nel 2001. “Entrambi i film raccontano gli alti e bassi della vita, e la neve aggiunge un tocco fiabesco e un forte senso cinematografico.”
7. Inizialmente “Il Diario di Bridget Jones” doveva essere un film indipendente, finché Hugh Grant e Colin Firth non hanno accettato i loro ruoli. Quando il team aveva iniziato a lavorare al progetto, non si aspettava che diventasse il grande successo al botteghino che poi è stato: "Doveva essere davvero un film indie, ma quando Hugh Grant ha accettato di interpretare Daniel Cleaver e Colin Firth ha accettato di interpretare Mr. Darcy, è diventato un progetto molto più commerciale" ha raccontato Maguire al “Los Angeles Times” nel 2016. Ottenere quegli attori è stato un sogno che si è avverato per Helen Fielding, che in realtà aveva basato i due personaggi del libro proprio su Firth e Grant.
8. Renée Zellweger ha trascorso tre settimane lavorando in una casa editrice di Londra per prepararsi al ruolo. La Zellweger ha lavorato presso ‘Picador’, la casa editrice del romanzo. Nessuno sapeva che la Zellweger fosse una star del cinema sotto copertura, tranne il suo "Capo," Camilla Elworthy, e alla fine si è rivelata piuttosto brava nel suo lavoro. In una rubrica del 2001 per ‘The Guardian’, Elworthy ha scritto che la Zellweger si è dimostrata così utile durante una riunione che la vicedirettrice editoriale, Maria Rejt, ha pensato che dovessero assumerla.
9. Alcuni esperti di vini britannici hanno attribuito al film il calo delle vendite di Chardonnay. Il critico enologico Oz Clarke ha dichiarato a ‘The Independent’ nel 2011 che “Il Diario di Bridget Jones” era responsabile di questa diminuzione. La protagonista, infatti, beveva molto Chardonnay durante il film, soprattutto in scene in cui era emotivamente sconvolta dalla sua ricerca di un marito: "Fino a “Bridget Jones”, lo Chardonnay era davvero sexy. Dopo, la gente diceva: 'Dio, non nel mio bar,'" ha spiegato Clarke. "Se fossi un responsabile marketing, cosa diresti? 'Ok, voglio vendere qualcosa che faccia sentire la gente davvero infelice. Chiamiamolo Chardonnay!”
10. L'attrice Toni Colette ha rifiutato il ruolo da protagonista, mentre Kate Winslet è stata considerata "troppo giovane". La Colette era impegnata a recitare a Broadway durante le riprese, mentre la Winslet aveva solo 25 anni.
“Il Diario di Bridget Jones” rimane, a mio avviso, un classico film di Natale, anche se a prima vista potrebbe non sembrarlo, grazie ai temi universali di amore, famiglia e rinascita, e alla sua capacità di evocare calore e speranza. Nonostante non sia centrato esclusivamente sulla festività, il film ne cattura lo spirito attraverso momenti di vulnerabilità, humor e ottimismo, rendendolo perfetto per essere rivisto durante questo periodo dell'anno. Potete vedere e rivedere “Il Diario di Bridget Jones” in abbonamento su Sky, Now Tv o a noleggio a € 4,99 su Apple TV.
La vita non è fatta di perfezione, ma di momenti autentici. Quindi, la prossima volta che vi ritrovate a mangiare gelato direttamente dal barattolo o a inviare un messaggio imbarazzante, ricordate: Bridget Jones l’ha fatto prima di voi, e ne è uscita vincitrice. Perché, alla fine, essere noi stessi è l’unica cosa che conta davvero.