Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Wolfkin

(Film, 2023)

Horror licantropesco d'esordio per il lussemburghese Moilter che critica ampiamente la società conservatrice.
Messa in scena e confezione non sono male, sì ogni tanto c'è qualche stacco un po' televisivo, ma nel complesso si nota un più che discreto lavoro. Le inquadrature cercando anche dei tagli di luce suggestivi e soprattutto la fotografia è cangiante in base alle location e a quello che il film narra in quel momento.
Da notare infatti come quando Elaine, madre single, e suo figlio Martin vanno nella casa dei nonni e qui la fotografia anche tramite l'abbigliamento dei nonni, gioca su toni marroni e verdi che richiamano la natura e perciò gli istinti di Martin.
Le tonalità di verdi sono molto presenti nel film, sia all'inizio che alla fine, durante lo svolgimento si notano anche tracce di rosso sia in tonalità spente che più accese a richiamare il sangue.
Buona la messa in scena in notturna, gli interni qui hanno una buona rosa.
Di fatto la famiglia dei nonni è super conservatrice ma di fatto anche se Elaine non è d'accordo riescono a "gestire" Martin, a modo loro con le loro usanze. Qui è interessante vedere come Martin si affezioni al nonno proprio come un cane si affezione al padrone, il lato umano viene sempre meno e il ragazzino instaura un rapporto di fedeltà nonostante la gestione sia proprio piuttosto estrema.
La resa e l'accettazione di Elaine è data anche dal fatto del suo cambio di abbigliamento dato che inizierà a vestirsi da donna borghese all'antica.
Di la famiglia conservatrice vive sul sangue degli altri umani, andando di fatto contro la natura e cercando di educare con la forza.
Dunque ci si può leggere come una certa società voglia "educare" a modo loro il diverso(diverso sempre rispetto alle loro idee e convinzioni).
Il film è abbastanza lineare, i vari passaggi sono intuibili così come il finale, ma di base non è che sia un gran difetto.
Semmai si poteva insistere maggiormente sul sangue mostrato e si nota una certa difficoltà di mettere in scena alcune scene di attacco, specialmente nel finale.
La narrazione è comunque portata fino in fondo, magari alcuni personaggi potevano avere più spessore visto anche una certa importanza nell'inizio, il ragazzo che lavora con Elaine, la regia di Moiltor nonostante le difficoltà, è comunque un'opera prima, dimostra anche un certo gusto per le inquadrature.