E' Venerdì, è FrancoFriday.

 

Le musiche Jazz si fondono alle immagini poetiche e surreali di Jess Franco che dirige un horror-erotico dove eros e thanatos sono strettamente connesse tra loro.

 

Rallenty e inquadrature sghembe aumentano la distorsione sensoriale del film e della mente del protagonista Jimmy, musicista che ad Istanbul vede morire uccisa Wanda, una ragazza per la quale prova un forte desiderio a prima vista.
Durante lo svolgimento del film la figura di Wanda si ripresenterà allo stesso Jimmy intenta a vendicarsi di chi l'ha uccisa, quasi come fosse un fantasma dei J-Horror, per l'appunto gli horror giapponesi, il cadavere della ragazza viene trasportato dal mare fino alla vista di Jimmy e Wanda come un mare in tempesta appare nelle residenze dei suoi carnefici dove amore e morte fondono; Jess Franco mostra le nudità femminili, gli istinti e i desideri e tramite questa pulsione di istinti primordiali Wanda opera la sua vendetta.

 

Notevole la prima apparizione di Wanda, dove Franco ferma il tempo perchè è solo la ragazza che avanza dentro il locale mentre tutti gli avventori sono fissi, il montaggio alternato tra Wanda e lo sguardo di Jimmy mostra subito l'infatuazione di quest'ultimo così come l'interesse dei tre carnefici.

 

Franco costruisce gli interni delle abitazioni in uno stile che richiama gli horror gotici, bellissima tutta la sequenza tra Wanda e la fotografa di modelle, una dei tre assassini, dove il regista mette in una scena una forte tensione e carica lesbo-erotica per culminare poi in una scena di suicidio, sacrificio, ottima l'inquadratura dove la fotografa si inginocchia con Wanda stesa a terra, entrambe nude, in uno scenario gotico con candele e candelabri in ampia vista che abbelliscono la messa in scena.
Così come è notevole la sequenza tra gli specchi e velluti rossi che alimentano l'atmosfera surreale del film tra Wanda e il mercante d'armi, sempre uno dei tre carnefici, dove quest'ultimo vede e sogna immagini di Wanda in modo sensuale mentre soffoca sul letto con un montaggio che si fa sempre più serrato.
 

Nel terzo atto Franco abbonda di immagini pittoriche dove le scene sono totalmente avvolte dai rossi, verdi e blu, totalmente sghembe, come fossero oniriche e ciò alimentano tutto lo stato confusionale di Jimmy e toni sovrannaturali del film fino ad arrivare al finale dove si scopre davvero tutto e tutto l'immaginario surreale-onirico ha il suo perchè cos'ì come tutta la morte e la passione carnale, erotica trova ragion d'essere.

Come all'inizio del film infatti Jimmy è come fosse imprigionato tra le sue fantasie e sogni, emblematiche le scene dove con le mani bussa alla finestra in un'atmosfera cupissima con le braccia del protagonista totalmente avvolte dall'oscurità nonostante la scena è di giorno e così anche la corsa in spiaggia è inquadrata con gli assi di legno in primo piano come a raffigurare una prigione, la prigione mentale del protagonista da cui i sogni e le immaginazione contorte e distorte che pervadono tutto il film.