Ogni anno, puntualmente, c'è quasi una gara nel definire minore il film annuale di Allen, personalmente non faccio parte di questo partito.
Coupe de chance colpisce da subito grazie al piano sequenza che segue Fanny, la protagonista e Alain dove tramite movimenti di macchina si cambiano i punti di vista tra i due.
La regia di Allen muove spesso la macchina da presa, ci sono spesso piccoli piano sequenza per dare i tempi dello svolgere dell'azione, dei dialoghi e cogliere le azioni e reazioni dei personaggi.
E' interessante infatti che il film non opta per campi e controcampi, l'inquadratura racchiude spesso più personaggi in scena.
Questo perchè il film gioca molto sui contrasti, sul non detto tra i personaggi, su cosa si pensa ma non si dice dato che Fanny inizierà ad innamorarsi di Alain mentre il marito Jean, possessivo, inizierà a dubitare della lealtà della moglie.
La messa in scena e la fotografia di Storaro sono grandiose e colgono perfettamente l'intimo dei personaggi e i loro contrasti.
La fotografia gioca perennemente nel contrasto tra toni freddi, azzurri e blu e caldi, gialli, beige e marroni.
Fin da subito Fanny nel volto è vistosamente più pallida rispetto a Alain questo perchè la situazione della prima è fredda mentre Alain, solo incontrandola, è come fosse colpito da un raggio di sole.
La prima volta che sono inquadrate Fanny insieme al marito Jean, i due sono divisi da una parate a segnalare come il matrimonio non sia così felice, specialmente per Fanny.
La fotografia è perfetta a trasmettere questa sensazione dato che la casa della coppia ha perennemente da subito toni gelidi con questo celeste, azzurrino onnipresente con degli accenni, sprazzi di toni caldi a contrasto in base all'umore e quello che proverà progressivamente Fanny.
Invece, l'appartamento di Alain è nettamente più focoso, l'atmosfera è passionale, vi è un tappeto rosso e la fotografia è nettamente calda.
Sono ottimi anche i giochi cromatici che sfruttano benissimo l'abbigliamento dei personaggi anche in relazione agli occhi, le giacche marroni di Alain così come le giacche blu di Fanny(ha gli occhi azzurri) che oltre a dare bellezza cromatica raffigura ancora una volta le sensazioni dei personaggi.
Le scelte dei colori non sono mai fine a se stesse ma hanno sempre un significato, è pazzesca l'inquadratura di Fanny vestita totalmente di blu, quindi fredda ma con un'illuminazione prorompente sul viso a segnare la passione che sta entrando in lei.
L'abbigliamento di Fanny man mano che frequenterà Alain cambierà e addirittura arriverà ad indossare capi di color rosso che non solo appresenta la passione ma anche il sangue.
Il color rosso, che tramite piccoli dettagli inizierà ad addentrarsi nel film annuncerà “l'incidente” che avverrà.
Ottimi anche gli abiti scuri e formali di Jean così come i giochi di ombre sul suo viso quasi da noir che raffigureranno il suo animo oscuro, il momento del passeggio sotto il ponto con la fotografia a virare sullo scuro è emblematico.
Nei giochi di contrasti è anche da citare Camille, madre di Fanny, inizialmente molto legata a Jean è simbolico come al ristorante i due hanno un calice di vino rosso mentre Fanny di bianco, a marcare un contrasto e volendo una distanza di vedute.
Il film di Allen, come spesso accade parla anche di destino, di razionalità e irrazionalità e di come la vita non sia mai prevedibile e che non può essere totalmente razionale.
La razionalità ha detto a Fanny di sposare Jean per ottenere stabilità, Alain di fatto sarebbe un salto nel vuoto, è uno scrittore ma la passione dice altro, oltre al fatto che Jean risulta davvero possessivo e con un'anima oscura.
Allen da sempre un ruolo importante e se vogliamo salvifico all'arte, anche in contrasto ad una voglia di arricchirsi a qualsiasi costo, infatti è grazie alla passione per i gialli che Camille inizierà a dubitare di Jean e sarà il manoscritto ritrovato di Alain a dare conferme a Fanny.
Film dunque tecnicamente e visivamente di livello che risulta piacevole, nel terzo atto diventa praticamente un thriller-noir.
Allen continua a girare film.