La Orgía Nocturna De Los Vampiros mescola elementi dei rurarl horror che stavano prendendo piede negli anni '70, il film esce un anno prima di The Texas Chainsaw Massacre/ Non Aprite Quella Porta, e del gotico tramite la presenza dei vampiri e ambientazioni come la cripta e il cimitero.

Un gruppo di turisti che viaggia in autobus si imbatte per esigenze forzate, la morte dell'autista, in un piccolo villaggio della Spagna desolato che si scoprirà essere abitato da vampiri.

Già dall'inizio la regia di Leon Klimovsky mette in evidenza la desolazione del villaggio inquadrando i luoghi deserti dove invece la popolazione è raggruppata totalmente nel cimitero.

Perciò ci si può leggere la difficoltà dei villaggi negli anni della modernità, la scomparsa di questi, una popolazione che migra sempre di più verso le città facendo diventare i villaggi, i piccoli paesi fantasma.

Quindi i vampiri del villaggio che iniziano ad uccidere, a vampirizzare i turisti è una sorta di vendetta dei piccoli paesi contro le città.

A differenza dei rural horror, in La orgía nocturna de los vampiros ci sono elementi tipici del gotico e questo vale anche per la struttura del villaggio dove è presente la contessa a rimarcare il passato che attanaglia il villaggio dei vampiri.

Klimovsky mette in scena atmosfere da incubo, le sequenze in notturna sono buonissime dove la fotografia vira su tonalità blu e viola che abbelliscono le scene.

Buona atmosfera anche per quanto riguarda la scena nella cripta con quei fumi irreali a contornare l'antica bara e sono suggestive le scene nel cimitero.

Il film sa risultare anche “cattivo” nel senso che c'è una scena dove una bambina muore soffocata, sono fratello e sorella, entrambi bambini, e il ragazzo per cercare di non farsi coprire dai vampiri si getta sopra alla sorellina ma così soffocandola la uccide.

L'abitante grosso del villaggio che si aggira con l'ascia a tagliare i piedi, il servire carne umana agli ospiti, se respirano anche le atmosfere dei rural horror dove invece dei tipici redneck ci sono questi abitanti vampiro di un villaggio fantasma.

Infatti, il villaggio non appare sulle mappe e anche il finale dove dopo tutto quel buio, quelle ombre emerge un sole lucentissimo sembra un risveglio da in incubo e non a caso il piccolo paese sembra essere scomparso.

Quello che mette in scena Klimovsky è perciò un effettivo incubo che mostra la desolazione, la scomparsa dei piccoli villaggi e la vendetta degli abitanti, resi dei vampiri, verso le città incarnata dai turisti.