Molto carino ,The Sweet East, diretto da Sean Price Williams, è un viaggio assurdo, surreale e grottesco attraverso le varie comunità, gruppi di appartenenza dell'America che raffigurano una nazione confusa, spaesata, senza direzione composta da gruppi chiusi e con una violenza armata armata sempre pronta a manifestarsi.
Lillian, Talia Ryder, percorre e incappa di continuo in queste "tribù" sempre in modi assurdi dove i personaggi sono logorroici, espongono le loro storie, le loro tesi a una ragazza in realtà disinteressata che finisce sempre per rimanere rinchiusa, in veri e propri spazi chiusi, ma con la voglia continua di fuggire per in ciclo perpetuo e infinito.
Alcuni esempi di momenti divertenti, ce ne sono diversi, son quando il neonazi sta esponendo le sue tesi e Lilian gli chiede di allacciarle le scarpe e la guerriglia improvvisa durante le ripresa tra la comunità indiana e neonazi.
Film che dunque rappresenta un'America spaccata, divisa in tantissime (micro)comunità dove Lillian si ritrova immischiata in modi folli, tramite continui avvenimenti improvvisi.
Lo stile film è in alcuni aspetti quasi documentaristico, molta camera a mano con immagini che tramite i lens flare, i fuori fuoco e una luce spesso sovraesposta creano un perenne immaginario onirico.
Perciò la narrazione segue questo continuo flussi di eventi che trasporta sia Lillian che lo spettatore in questa America, mondo, sconnessa dove tutto può accadere.