Film d'esordio per Tyler Chipman che dirige un dramma-psicologico a tinte horror con le tematiche della depressione e del suicidio.
Quello che viene inscenato è la storia di tre fratelli che in ordine di età discendente sono, Jason, Ryan, il protagonista, e il fratello più piccolo ancora bambino James.
La narrazione segue le vicende di Ryan, le sue difficoltà dato che il padre è morto suicida, con il fratello Jason non si parla quasi per niente, soffre di attacchi di panico, prende farmaci e anche la madre Renee è spesso assente per lavoro quindi è lo stesso Ryan a dover badare per lo più al fratellino James.
Le situazioni drammatiche, portano al chiudersi, dunque il formato 4:3 del film è contestualizzato in tal senso. Jason è così enigmatico perchè anche lui è chiuso in se stesso e probabilmente depresso.
La particolarità e l'elemento horror del film è che i tre fratelli sono perseguitata da una strana figura, una donna nuda talmente bianca da sembrare un vampiro o meglio un demone.
L'entità demoniaca rappresenta chiaramente le tendenze suicida che seguono i ragazzi in questione e la famiglia tutta per via delle problematicità.
Quindi lo svolgimento del film mostra Ryan discutere, allontanarsi dagli amici, litigare con la ragazza, insomma chiudersi dentro di se, è infatti emblematico il dialogo con la ragazza quando quest'ultima gli dice che non la fa proprio nemmeno provare a comprendere i problemi.
Dunque gli incubi, le allucinazioni dove Ryan vede figure incappucciate di nero seguirlo, perseguitare lui e la famiglia stessa.
Tyler Chipman costruisce inquadrature cupe e le scene degli incubi con le sagome incappucciate tra i boschi hanno atmosfera, bella ad esempio la sequenza iniziale che culmina con il suicidio del padre accerchiato da queste figure incappucciate.
Il rapporto tra i tre fratelli è ben descritto, specialmente quello tra Ryan e James.
La regia non utilizza jump scare quindi la donna-demone è presente nelle stanze, segue Ryan e dapprima Jason e in seguito anche il piccolo James che sarà l'elemento che farà scattare in Ryan la voglia di lottare.
La componente horror è abbastanza ridotta all'osso, si ci sono gli incubi con le figure incappucciate e la presenza della donna-demone ma non ci sono veri e propri attacchi o scontri e anche come svolgimento la componente drammatica è ampiamente maggioritaria nel film.
Questo sicuramente è anche voluto, non è un film dove si lotta fisicamente contro il demone che rappresenta metaforicamente la depressione e il suicidio.
Come spesso accade nei film d'esordio, la gestione del ritmo sicuramente è migliorabile e anche senza per forza mostrare la presenza della donna-demone, suggerire tale presenza o creare più inquadrature che danno la sensazione di persecuzione e di oppressione avrebbe giovato all'atmosfera, in un certo senso il film è abbastanza “sbilanciato” verso la componente drammatica, con Ryan che fa molte sedute dallo psicologo, i suoi litigi e problemi piuttosto che nella parte più horror o comunque di tensione, anche la durata del film probabilmente è un po' eccessiva.
Un horror slow-burn che come scritto ha comunque inquadrature degne di note, la messa in scena è buona e curata e sicuramente è bella la scena finale con la donna-demone che spalanca le sue ali infernali ma Ryan alza il dito medio, un vaffanculo alla depressione e alle tendenze suicide, mostrando come la strada per non è tanto quella di isolarsi ma di essere insieme.