Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Salem's Lot

(Film, 2024)

Dauberman è forse il regista, tra chi cerca di copiare Wan e di quella cerchia li, che un po' gioca di più a livello cromatico, anche se comunque il suo Annabelle3 è un film tutt'altro che bello, proprio l'opposto, comunque in Salem's Lot  qualche immagine carina, ben costruita, e curata il regista la sforna pure, Il film  però corre troppo velocemente, i personaggi sono men che meno abbozzati ed anche le morti hanno poca enfasi, muoiono personaggi chiave così come fossero morti random.
Anche il vampiro villain non ha la ben che minima caratterizzazione ma questo purtroppo vale per chiunque.

Sul lato registico-visivo, come scritto qualche buona immagine c'è così come una cura fotografica, a tratti, specialmente ci sono dei giochi sui verdi buoni e di base la fotografia di giorno ha scene gradevoli. In notturna è ottima ben costruita l'immagine, la scena del rapimento del bambino dove si mescolano colori dark, il nero con sfumature più pop.
Ci sono anche raccordi di montaggio interessanti, tipo quella che dall'apertura della bibbia va al sandwich ed anche buoni movimenti di macchina, però a livello di confezione e fotografia ci sono fin troppi filtri e color correction rendendo il tutto fin troppo "plasticoso" facendo venir meno qualsiasi tentativo di creare atmosfera.
Si utilizza cgi, ci sono i soliti jump scares e qualche volte nel tentativo di creare quadri suggestivi Dauberman va in tilt, esagera infarcendo la scena di troppa patina e cgi risultando dunque "sballata" e artificiosa.

Quindi no, non ci siamo, al netto di qualche buona immagine è un film che non solo non esplora ma proprio non caratterizza i propri personaggi, non da nessun contesto, la città fantasma di Jerusalem Lot è poco più che accennata, non si comprende il motivo del perchè la città del Maine sia in decadimento, in generale non si vive proprio la città e manca anche respiro generale per "assaporare" meglio la vicenda.
Manca la catarsi, non c'è enfasi nelle morti e neanche nello scontro finale dove tutto scorre in maniera troppo veloce senza lasciare, di fatto, nulla di che rimanga in mente.