Action-fanta/horror dove per un progetto segreto della difesa militare giapponese viene approvato il Project Silence, cioè rendere un cane altamente ostile e aggressivo per poi clonarlo e creare un esercito di cani che rispondono tramite segnali acustici agli ordini dell'uomo.
Inutile dire che qualcosa andrà storto, i cani si libereranno e inizieranno a uccidere e seminare il panico.
L'aspetto interessante del film è il contesto politico, il protagonista è un funzionario governativo che pensa solo alla carriera, è un egoista, guarda solo i sondaggi e agisce di conseguenza.
Non si fa scrupoli a consigliare il candidato presidente per cui lavora in vista delle imminenti elezioni a non prendere decisioni sul salvare ostaggi in territori stranieri, insabbiare vicende che potrebbero fargli perdere dei punti nei sondaggi.
Il risvolto del film che è sarà proprio il capo per cui lavora ad aver creato il Project Silence e proprio per insabbiare tutto, per non avere testimoni preferirà non andare in soccorso del funzionario delle altre persone vittime dell'incidente e venute a sapere del progetto segreto.
Dunque, i protagonisti dovranno cercare di sopravvivere ed uscire dalla disperazione situazione, su un ponte stradale al collasso con dei cani killer pronti ad uccidere.
E' evidente il messaggio socio-politico di una politica, per l'appunto, che pensa solo ai consensi, all'andamento dei sondaggi, piuttosto che alle esigenze reali dei cittadini.
In un film del genere sarebbe servito più sangue e crudezza, gli attacchi, le uccisioni dei cani hanno poca, se non nulla, violenza mostrata, la regia di Taegon Kim punta molto di più sull'action che nel creare tensione, di fatto i tempi di attesa, la costruzione della tensione prima degli attacchi dei cani è abbastanza generica.
Un altro punto a sfavore è un eccessiva presenza di cgi che mina la messa in scena.
Comunque, il film riesce a non avere un ritmo schizzato, ci si prende dei tempi dove i personaggi ragionano sul da farsi, come agire, nello scoprire che dietro tutto c'è la politica che abbandona lo stesso protagonista.
Piacevole che tutti i personaggi partecipano al finale, tutti sono utili, la giocatrice di golf, il gestore di rifornimento benzina che è anche la spalla comica del film, il dottor Yang e chiaramente il protagonista con sua figlia.
L'ambientazione del ponte in crollo tra la nebbia ogni tanto fa il suo e anche il fatto che l'origine dei cani è una follia dell'uomo, della politica non è male come concetto.
Il capo del protagonista da il via al progetto, E9, il cane prototipo, assiste alla morte dei suoi cuccioli, è una femmina, questo serve per renderla ostile, aggressiva e da li la clonazione.
E9 sarà di fatto la madre dei cloni, non è un mostro ed anzi nel finale l'impulso primario non è quello di uccidere ma di salvare i suoi cloni, i cuccioli per lei.
Quindi un film con una trama tipica da b-movie con dei cani killer e progetti folli con una buona critica socio-politica, peccato per quella cgi, più abilità nel gestire la tensione da parte di Taegon Kim avrebbe sicuramente giovato ma comunque non è da bocciare, in fondo è proprio la critica sociale, il vedere il protagonista alla resa dei conti, faccia a faccia con quello che prima predicava vederselo ritorto contro e dunque il suo cambiamento non è da buttare per un film del genere.