Il found footage incontra il folk horror.
Opera prima per Alex Henes, Matthew Merenda che trattano l'argomento influencer, social, l'algoritmo in contrapposizione con le colture etniche, si parla di scontro generazionale e culturale.
Importante è il concetto di controllo nel film, chi davvero controlla la macchina da presa nella contesa tra la giovane protagonista Anya e la nonna Verasha.
Il duo alla regia gioca con i tempi, inquadrature lunghe, sulle aspettative dello spettatore dimostrando una tecnica interessante e da sviluppare in futuro.
Ci sono sequenze d'atmosfera con rotazioni di macchina e si essendo un'opera prima la gestione dei ritmi e dei tempi non è sempre al meglio, ci sta, anche il personaggio di Verasha e un po' sovraesposto e il finale poteva essere più catartico.
C'è comunque tecnica, scene che funzionano e voglia di giocare con i tempi e i meccanismi horror inserendo momenti ironici che si mixano con quello più inquietanti.