Gli anni ‘80 sono il decennio dell’edonismo, dell'apparire e dell'individualismo incarnato dalla società modello Reagan; Jess Franco, ancora una volta, inscena un remake di Les Yeux sans visage, Occhi senza volto titolo italiano, che nella società degli anni ‘80 e nel body horror trova la sua ragion d’essere.
Franco in realtà non era molto interessato al body horror, per dire il caro Jess non era un grande fan di Fulci, il suo cuore batteva per Mario Bava e per quella tipologia di stile.
Dunque, come al suo solito, mina il genere e il film stesso inserendo esagerazioni e stereotipando agli accessi i tropi di questa tipologia di film, riuscendo dunque, nel finire degli anni ‘80, a comporre una critica del decennio stesso e della ricerca della bellezza, dell’ edonismo a tutti i costi.
Il dottor Flamand è adorato e venerato come una sorta di divinità, ovviamente ciò è ampiamente sopra le righe e proprio per questo accentua la critica della società anni '80, dove il chirurgo estetico che rende le donne personaggi da copertina diventa icona da idolatrare.
La sorella Ingrid, per difendere il fratello da un'ex paziente scontenta del trattamento, viene sfigurata dall'acido cos' Flamand inizierà, insieme all'assistente Nathalie, a catturare ragazze dalle quali fare esperimenti per ripristinare il volto, la bellezza della sorella.
E' emblematico il fatto che i personaggi in questioni arrivano a chiamare un ex dottore della Germania nazista, dunque il male assoluto, per riuscire nel loro intento.
Ovviamente questo rappresenta un'allegoria del come per essere esteticamente belli e perfetti si arriva a tutto, allearsi con un nazista e imprigionare e uccidere giovani ragazze.
Les Prédateurs de la Nuit/Faceless è un film piuttosto lineare, per i canoni di Franco, lo svolgimento non risulta andare avanti solo per percezioni e per atmosfere, sensazioni oniriche e da incubo ma il regista qui segue la trama principale senza inoltre inserire l'erotismo spinto tipico di altri suoi film.
Quindi, sotto quest'aspetti, risulta un film “più accessibile” anche per uno spettatore che non digerisce al massimo gli eccessi del regista.
Eccessi e rottura del genere che però Franco mette nel film, esacerbando volutamente gli stereotipi del genere come ad esempio l'investigatore privato Sam che per ottenere indizi, prove non si fa remore a picchiare chiunque, andando proprio a fare la parodia del tipico investigatore privato burbero.
Il film non lesina comunque nel body horror e negli effetti pratici, da segnalare la sequenza della siringa nell'occhio e la bellissima e ottimamente eseguita sequenza dove ad una delle malcapitate vittime viene rimossa la pelle del voto e il dottore nazista le dice “Guarda com'eri bella” mostrandole il suo(della ragazza), ormai ex volto, mentre lei è ora solo nervi e sangue.
Scena che racchiude l'ossessione e la distruzione della bellezza.
Molto interessanti sono anche le immagini sui monitor, i display dei computer, le tecnologie, ancora una volta l'apparire, il mostrare i corpi che uniti al body horror del film e anche al periodo storico, la fine degli anni ‘80 segnano quasi una fine del decennio, un’incursione di Franco nel body horror, dunque nella distruzione dei corpi, delle bellezze e perciò della società dell'apparire anni '80.
Suggestiva l'ambientazione natalizia e Franco regala anche una buonissima messa in scena tra scene dentro i locali, esterni innevati e le belle scene in notturna.
Sicuramente non è un film che racchiude al massimo la poetica onirico-surrealista di Franco ma è davvero un bel film, ben diretto, ben confezionato con esagerazioni volute sulla caratterizzazione dei personaggi e su tocchi da body horror goduriosi, ben fatti che racchiudono la critica alla società degli anni '80 e che dimostra, ancora una volta, le buone capacità di Jess.
Anche lo stesso finale che rimane aperto, sospeso, è volendo un tocco di classe, una scelta sempre volta a scardinare i tropi del genere stesso dove spesso l'investigatore diventa eroe salvando la situazione, ma Franco inserisce sempre elementi che fanno detonare il genere sovvertendolo.