Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Exorcism

(Film, 1975)

Messe nere, sadismo e un prete scomunicato per la sua ortodossia eccessiva che si aggira per Parigi uccidendo chi compie atti sessuali sono gli ingredienti per L'Éventreur de Notre-Dame di Jess Franco.

Il film si apre subito alla grandissima, dapprima viene inquadrato il tavolo con coltelli, pugnali, un bicchiere e una colomba a chiamare un imminente rituale, da qui viene mostrata l'esibizione, una donna nuda, Anne interpretata da Lina Romay, crocifissa e torturata da Martine, il tutto messo in scena in modo suggestivo con inquadrature sghembe e luci pop stile Mario Bava, sempre amato da Franco, con quindi i rossi e verdi che spiccano con tracce di sangue sui corpi delle due donne.

Le messe nere sono dei cabaret dove i sacrifici, le torture sono finte, sono degli spettacoli e chi partecipa manifesta libertà sessuali prendendo parte alle orge.

Sono proprio gli atti sessuali che fanno ribollire il prete Mathis Vogel, interpretato dallo stesso Jess Franco, che osserva, spia, i membri del club mentre fanno sesso per poi coglierli di sobbalzo per esorcizzarli tramite torture e poi la morte stessa.

Gli interni delle stanze hanno molto fascino, c'è sempre l'ottimo gusto del regista per gli scenari e per le ottiche, dunque i grandangoli nelle camere con inquadrature sghembe a creare scene suggestive e d'atmosfera. In queste scene la fotografia è molto buona, rossi, verdi ma anche i celesti rendono gli interni accattivante e sempre ben inquadrati da Franco anche in modo inquietante.
Perciò anche il prete che si aggira per le stanze, le ombre, le inquadrature cupe creano la loro atmosfera, notevole la scena dove Vogel trascina una vittima per il corridoio rosso andando sempre di più verso l'oscurità.

Vogel che guarda dalla finestra dell'hotel Anne e Martine richiama La Finestra Sul Cortile di Hitchcock ma in salsa sadica visto anche le torture del prete e dettagli più cruenti come le budella che fuoriescono dal corpo di una vittima.

Jess Franco sembra proprio voler parlare della libertà sessuale, denunciando la censura, l'oppressione della dittatura franchista che solo da pochi anni aveva smesso di esistere.