Film schizzato, folle e cruento, ricco di immagini esoteriche e blasfeme con tanto di mostri, rimandi a Lovecraft e tantissimi effetti artigianali.
Esordio per l'argentino Pedro Cristiani che mette in scena un horror che lascia il segno, mostra tantissimo tra creature ricreate artigianalmente, il tantissimo sangue e una pazzia pervasiva che rende la narrazione volutamente sfalsata e non lineare.
Tutto questo in quanto il protagonista, Padre Javier, visite le famiglie con problemi consigliando loro dei farmaci, Javier stesso è tossico-dipendente e inoltre è attanagliato dal dolore, dal fallimento specialmente per il come non ha saputo aiutare una determinata famiglia.
Tramite visioni, glitch e salti temporali Javier è insieme a Sorella Helena e Padre Marcos, due cacciatori di demoni, che non si fanno remore e distruggere, massacrare corpi anche con dei crocifissi, estremizzando l'esorcismo a livello corporale.
Lo spettatore si chiede proprio per gli sbalzi temporali, personaggi che scompaiono, le immagini, gli stessi soggetti che si distorcono e chiaramente per il fatto che Javier è dipendente dall'eroina, se tutto quello che si vede sia vero o no, se Helena e Marcos esistono davvero così come i demoni che appaiono.
Seppur la narrazione è, volutamente, disordinata e confusa, si può vedere il come Javier accetti l'esistenza dei demoni, li vede, dunque va oltre gli insegnamenti del suo mentore e finisce per unirsi, diventare un Deus Irae, insieme a Helena e Marcos che si rifanno agli esorcismi biblici perseguendo la cacciata dei demoni diventando anch'essi brutali, vogliono mandare un segnale chiaro all'inferno della bestialità che l'uomo è in grado di sfoggiare per vincere la battaglia.
Il film è un delirio di sequenze cruente, esoteriche e blasfeme, c'è un prete posseduto da un demone incatenato con la maschera di Gesù che viene esorcizzato, rituali, cerchi benedetti con le ostie che poi si insanguinano, creature simil ragno a richiamare sia The Thing di Carpenter che Hellraiser che fuoriescono dai corpi, tutto fatto con effetti artigianali e tanto tanto sangue che scorre a fiumi.
La messa in scena e la fotografia opta chiaramente per toni cupi, scuri e vira tantissimo anche sui neon rossi che rendono suggestive diverse inquadrature.
Essendo un film d'esordio Pedro Cristiani ha molta voglia di mostrare quindi sì la regia deve affinarsi, alcuni momenti nella loro ricercatezza dell'estremo possono uscire un po' di mano ma nel complesso c'è un buonissimo lavoro di costruzione dell'immagine e di scene che sanno essere evocative.
Il finale rimane anche aperto è dunque pensabile che Pedro Cristiani voglia continuare il discorso, in caso bene così perché Deus Irae è un bel film affascinante e crea un universo pazzo di demoni e preti esorcisti che si danno battaglia in un inferno di distruzione dei corpi e creature mostruose.