Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

De Sade 2000

(Film, 1973)

Jess Franco mette in scena le atmosfere sadiane in un film ricco di immagini oniriche che richiamo il sogno/incubo e il lato malinconico tipico del regista unito al sadismo che connette l'eros alla morte.
Il film procede tramite il racconti di Eugenie quindi le scene che si aprono sfocate, gli alberi che svettano, le angolazioni della camera da presa riflettono questa condizione di racconto che si spazio tra la memoria della ragazza con immagini stranianti che creano atmosfere oniriche.

Sono bellissimi i paesaggi di una Berlino innevata che sanno risultare anche spettrali proprio per come inquadrati per i rami degli alberi che imprigionano Eugenie nel suo stesso racconto e nella storia autodistruttiva.

Non mancano le atmosfere jazz tanto care a Franco, molto belle le sequenze all'interno del night totalmente avvolto dal rosso dove spicca la scena della ragazza con le luci alle sue spalle che richiamano sempre questa sensazione surreale e di sogno.

E' come se tutto procedesse in modo ipnotico anche grazie alle ottime musiche di Bruno Nicolai, dunque le inquadrature della chiesa gotica di Berlino, a rimarcare il gusto architettonico del regista, l'orologio della stessa chiesa con la bellissima scena dove il volto di Eugenie, il riflesso, si sovrappone proprio all'orologio a denotare un racconto che procede nel tempo tra le sue pulsazioni e atmosfere.

Dunque la scoperta del sadismo da parte di Eugenie, l'idolatria verso il padre scrittore-ricercatore di pratiche erotiche, che sfocia in un rapporto incestuoso e di complicità.

Dove c'è l'eros, la passione c'è anche la morte, padre e figlia in piena ecstasy sadiana commettono ripetuti omicidi finendo progressivamente per distruggersi a vicenda, altra tematica ricorrente di Franco la scoperta del sadismo, della perversione erotica che provoca morte, in film come Female Vampire, Lorna The Exorcist  e Doriana Gray tali tematiche vedranno i loro eccessi visivi. 

Miranda Soledad, nei panni di Egenie, è splendida e che tristezza guardarla sullo schermo sapendo della sua tragica morte poco dopo l'uscita del film e ancora così giovane, ciò non fa altro che, purtroppo, aumentare la sensazione di tristezza che pervade il film.

Se infatti Eugenie è alla scoperta delle passioni carnali ha anche un lato malinconico espresso dalla sua postura con le numerose inquadratore dove è accovacciata sulla sedia, Franco mostra sempre il suo occhio per la ricerca dell'inquadratura.
E' da notare come il film si apre con una scena erotica proiettata in un cinema dove lo spettatore è Franco stesso, nel film è uno scrittore che indagherà sulle vicende di Eugenie e padre, simpatico il momento dove la ragazza protagonista della scena erotica del film guarda in camera indicando e salutando, di fatto sta salutando noi spettatori, qui viene fuori il lato ironico di Franco.
Lato ironico poi spezzato totalmente da quest'aura ricca di atmosfere spettrali, jazz e malinconiche e di sadismo autodistruttivo.
A livello visivo da segnale l'ottima e bellissima scena dove a spasso per Berlino Eugenie e il padre, Albert, incontrano proprio Tanner, lo scrittore interpretato da Franco, in una scena cupa dove i tre personaggi sono inquadrati come fossero ombre, delle sagome oscure.
Altro aspetto da evidenziare l'outfit dei personaggi, di Eugenie specialmente e su tutti la scena dove Albert e Eugenie si fingono fotografi per mietere la loro prima vittima, entrambi i personaggi indossano abiti rossi molto fashion e il rosso chiama sangue e passione che nel film significa morte.