Meraviglioso, c'è tutto, l'ossessione lavorativa di Cure, il crollo della società di Charisma, i fantasmi e le tecnologie di Pulse ma anche i più recenti Creepy e Le secret de la chambre noire.
Un film sul consumismo sulla riproduzione in serie che si contrappone all'immortalità dell'immagine vista in Le secret de la chambre noire, quindi un capitalismo senza freni, senza regole, con gli utenti, gli account che sono i fantasmi di oggi e come al solito per Kurosawa noi e i fantasmi siamo la stessa cosa, i mondi coincidono, le maschere vengono tolte, non esiste nessun anonimato, il terzo atto mette in scena una vera macelleria sociale, la resa dei conti che non può che essere di scontri con armi da fuoco, come in Charisma.
L'ultima inquadratura racchiude alla perfezione la poetica di Kurosawa, la condanna a un sistema sociale senza freni, spietato, che va oltre a tutto e torna il pessimismo del regista, non c'è speranza, la società può solo che collassare.
Il regista sa girare tutto spaziando tra i generi, Cloud è un film che sa essere cupo con atmosfere inquietanti, tanta tensione della scene dell'autobus o anche quando Ryosuke, il protagonista, si immerge nell'oscurità non aprendo la porta all'ex datore di lavoro ma anche la grande sequenza dell'attacco che culmina con il vetro rotto alla finestra nella nuova abitazione.
Si parla di solitudine, Ryosyke si isola cambiando abitazione sperduta e il rapporto con la ragazza Akiko è alquanto freddo, i nickname, gli account e quindi si generano i fantasmi moderni, splendida l'inquadratura che richiama Pulse dove Ryosuke è riflesso nel monitor del pc come è emblematico il ragazzo che indossa la maschera a richiamare l'essenza del fantasma.
Il film poi vira verso un gioco al massacro, l'anonimato si fa reale, la rete è reale, i mondi collimano e Kurosawa mostra una carneficina con un realismo di messa in scena, non c'è spettacolarizzazione gratuita, ci sono persone di diverse classi sociali, con diversi lavori pronti a impugnare e utilizzare armi da fuoco, è la società che collassa nel suo consumismo e capitalismo senza freni dove l'individualismo regna su tutto.