Il film presenta carenze sia a livello visivo che di sceneggiatura; Sanders, il regista, non ha uno sguardo personale, non riesce ad incidere a fare forze alla scene, alla costruzione delle immagini. Manca proprio forza espressiva, qualità visiva, non si riescono a creare atmosfere dark e gotiche quando si dovrebbe ma nemmeno barocche, non c'è alcuna mitologia o mistica nel mondo fantasy e in più anche i tempi del racconto non sono buoni.
Le ambientazioni del castello sono standard così come le inquadrature in esterno di questo, anche lo specchio, la personificazione di quest'ultimo è gestita in modo veloce, la sua prima apparizione, non c'è atmosfera e anche per come è messo in scena è molto e troppo generico.
Quando Biancaneve si addentra nella foresta nera seguita poi da Eric, il cacciatore anche qui non c'è ne forza ne atmosfera, il dark è totalmente assente così come una versa sensazione di pericolo e di minaccia da parte della foresta. Anche a livello di intensità e minutaggio tutte le sequenze sono troppo veloci ,è un susseguirsi di vicende senza che si riesca a vivere per davvero i drammi dei personaggi e la loro avventura.
Le scene d'azione spesso sono frenetiche dove si comprende poco e l'utilizzo dei rallenty rendono alcuni momenti un po' goffi. Si cerca di emulare i grandi scontro messi in scena da Jackson ne Il Signore degli Anelli ma senza chiaramente la stessa qualità.
Anche gli stessi personaggi sono poco approfonditi risultando senza intensità e la gestione delle narrazione risulta frettolosa senza che ci si addentri davvero nella psicologia dei personaggi stessi e nei momenti catartici.
Finn, il fratello della regina Ravenna che vuole risucchiare il cuore di Biancaneve per essere giovane e bella per sempre, dapprima arruola Eric perchè gli serviva una persona capace di addentrarsi nella foresta, successivamente ci torna in tranquillità con altri scagnozzi che non sono minimamente esplorati a livello caratteriale. Biancaneve ed Eric riescono a fuggire dalla foresta ma, non si sa come, vengono lo stesso raggiunti nonostante abbiamo attraversato il fiume, volendo ci si può stare se si pensa che Finn abbia assoldato tutta gente che conosce la foresta oscura e come fuggire da questa, ci sta anche ed è comprensibile ma è tutto off screen e veloce, ma non è qui il problema maggiore che comunque volendo anche da soli, noi spettatori, possiamo trovarci una spiegazione e dunque un po' di senso.
Manca una costruzione della prigiona di Biancaneve, del piano effetti di Ravenna, quest'ultima sembra agire sempre d'impulso e sul momento, il suo intento, probabilmente, era quello di tenere rinchiusa la protagonista fino a quando non avrebbe avuto l'età giusta per prenderne il cuore, ma anche qui è lo spettatore che deve trovarsi la sua lettura.
Il personaggio di Biancaneve non ha minimante spessore, viene descritta come pura di cuore ma non ha una vera e propria caratterizzazione, terribile la scelta nel finale di farle impugnare la spada, davvero la forza di un personaggio è quello di farlo combattere ad esaltarlo a livello fisico? Livello di scrittura molto basso qui. Senza contenere che Biancaneve uccide i sottoposti della regina Ravenna, quindi teoricamente si macchia di sangue e di un reato, a rigore di logica non dovrebbe essere più pura, ma tant'è ciò nel film non è minimamente approfondito ma neanche posto.
Sottoposti di Ravenna, inoltre, anch'essi senza un minimo di caratterizzazione, stessa cosa per l'esercito del duca, alleato di Biancaneve che vuole metterla al suo legittimo posto.
Un minimo di conflitto si sarebbe potuto avere quando Ravenna, nel confronto finale, dice a Biancaneve che ha mandato il suo esercito alla morte, peccato che rimane una frase buttata li senza alcun effetto per Biancaneve e senza una minima reazione ne presa di atto.
Ancora, Biancaneve è molto amica del figlio del duca, William, lo rivede dopo tanti anni, dopo la prigionia, ma non c'è un confronto, un momento tra i due personaggi, è tutto molto standard quando invece dovrebbe essere un evento importante per entrambi che avrebbe meritato il suo spazio.
Anche quando Biancaneve torna in vita, dopo la famosa mela avvelenata, la protagonista non si interroga minimamente del come e del perchè, torna in vita e subito fa il suo appello vigoroso per andare a combattere per riprendersi il regno e uccidere la regina.
Manca totalmente un sguardo su come davvero vive il regno i sudditi sotto Ravenna, si dice, sempre e solo a parola, che manca cibo, acqua ma ciò non è mai vissuto, non c'è proprio un momento in cui si mostra la vita della popolazione.
Si torna li, non c'è idea ne voglia di creare qualcosa ne di visivamente davvero estetico e accattivante ne di andare in profondità sui personaggi e sulla scrittura è tutto standard, perciò la narrazione risulta blanda, stanca, è tutto di fretta ma senza la giusta intensità e la portata per gli eventi.
Sanders non riesce ad esaltare i momenti, la resurrezione di Biancaneva, l'apparizione del cervo bianco, avvenimenti importanti che dovrebbe mostrare enfasi e forza visiva gestiti invece in modo alquanto generico senza nessun guizzo di messa in scena.
L'unico accenno un po' carino è lo stacco di montaggio che dalla morte di Finn passa all'inchiostro che cade nella stanza di Ravenna, e volendo delle inquadrature neanche composte bene ma dove tramite i colori oro in contrasto con il nero si creano delle cromatiche carine quando la regina mostra la sua rabbia, ma non basta. Mancano proprio idee e qualità.
Inoltre, in certi momenti si abbonda di cgi che imbruttisce la messa in scena, la trasformazione di Ravenna risulta pessima così come anche l cervo bianco e gli animali sono tutti in cgi.
Film brutto e girato, messo in scena e scritta senza veramente idee.