Random reviews

Recensione di   Claudia Geraci Claudia Geraci

UFOs - STAGIONE 1

(Serie TV, 2021)

Non riesco a trovare difetti a questo gioiellino d'oltralpe, che ci precipita in un universo anni ‘70 nell’epoca dell'ESP e degli avvistamenti UFO, ma anche delle salopette, degli “squali” (le Citroën DS) e dello smodato consumo di sigarette. Melvil Poupad è senz'altro anche caricaturale, ma riesce addirittura, come dire, a camminare e muoversi come un uomo degli anni Settanta!La serie sfrutta a volontà colpi di scena e spudorati cliffhanger che poi si perdono nel gioco dell'intreccio, ma il mio consiglio è di dotarsi di zucchero filato rosa e salire sulla giostra. Buon divertimento!

Recensione di   Il Buio In Sala - Giuseppe Armellini Il Buio In Sala - Giuseppe Armellini

Suntan

(Film, 2016)

Suntan sembra cominciare da dove finiva un altro bellissimo film greco (tra l'altro l'ultimo che ho visto), Chevalier della Tsangari.Ancora una nave, ancora il mare, lo stesso attore (che lì si perdeva in mezzo agli altri) in un ruolo praticamente identico a quello del film della Tsangari.Kostis è un medicozzo ultraquarantenne, schivo, buono, apparentemente -e anche nei fatti- non un luminare.Finisce, non si sa come, nell'isola di Antiparos che - come nome vi annuncia in modo perfetto- è piccola isoletta davanti Paros.Ci arriva d'inverno, nel periodo natalizio, che nella sua stanza c'è anche un Babbo Natale che prova timidamente ad illuminare e rendere meno silenziosa e deprimente la cosa.L'isoletta d'inverno è un mortorio, una specie di grande bar dove uomini bevono e parlano di fica nell'attesa che poi, l'argomento di cui parlano, arrivi d'estate.E ad Antiparos, di quella cosa, ne arriva tanta, tantissima. E non solo ne arriva tanta ma questa è un'isola senza inibizioni, in cui in spiaggia ragazzi e ragazze se ne stanno nudi senza problemi, falli, tette e vagine al vento.Un'isola dello sballo e del divertimento insomma, con a disposizione tante spiagge e una popolazione autoctona (solo 800 abitanti) che è troppo esigua per potersi sentire turbata.Turbata un cazzo, viene da dire, non vedono l'ora arrivi l'estate per poter lustrarsi gli occhi e fare, finalmente, qualche affare (si lavora praticamente solo 3 mesi l'anno). Succede una cosa .Succede che nella piccola clinica di Kostis arrivi una bellissima ragazza (greca ma comunque in vacanza, non di lì) che ha avuto un piccolo incidente col quad.La ragazza è accompagnata dai suoi 4 amici stranieri, un gruppetto di bei ragazzi e belle ragazze completamente fuori di testa. In quei 5 minuti in clinica succede di tutto. Il timido Kostis è travolto dall'esuberanza del gruppetto (molto promiscuo tra l'altro, tutti vanno

Recensione di   8 8

Dead Man

(Film, 1995)

“- Hai ucciso l'uomo che ti ha ucciso?- Io non sono morto’’❤️

Recensione di   Raffaella Di Pretoro Raffaella Di Pretoro

Lampedusa - Dall'orizzonte in poi

(Serie TV, 2016)

Bisogna salvare le persone in mare non possiamo lasciare nessuno in mare i migranti vogliono solo vivere e noi dovremmo imparare da loro a vivere. Non arrendendoci. Mai perché dà sempre tutti siamo migranti .​​​​​​

Recensione di   Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi

Miséricorde

(Film, 2024)

Quanto si diverte Guiraudie dietro la macchina da presa a giocare al gatto e il topo col suo spettatore! Nel piccolo villaggio in cui si svolge ci sono molti segreti, nulla è come sembra oppure tutto è come dovrebbe essere. Perché noi non sappiamo che cosa sia successo in passato in quel paese. Non sappiamo i rapporti che legano molti dei suoi abitanti, allo stesso tempo però noi sappiamo chi è l'assassino, perché lo ha fatto e dove si trova il corpo. Così si crea un cortocircuito narrativo che funziona e che regge per tutta la durata del film. Tutto questo giustifica il fatto che L'uomo nel bosco non sia un giallo, ma quello che nasce come un dramma attraversa scena dopo scena diversi generi sino a schiantarsi nella commedia umana quotidiana. Tutto questo senza scordarsi di lanciare domande pesanti alla facile morale comune e corrente (in verità infatti il titolo originale Misericorde è decisamente più calzante). C'è di tutto in questo L'uomo nel bosco, addirittura del Pasolini, per un film che non si accontenta di narrare, ma cerca anche di porre domande, forse in modo troppo evidente e smaccato, ma che non si fa sconti, come non li fa ai protagonisti. Complesso, con diversi strati di lettura e probabilmente bisognoso di più di una visione il film di Guiraudie non si adatta a tutti e necessità della volontà dello spettatore di mettersi in gioco. Bisogna lasciarsi trascinare in questo gioco della misericordia e in realtà non si sa c9ne se ne esce.

Recensione di   Il Bollalmanacco - Babol Il Bollalmanacco - Babol

Syk Pike

(Film, 2022)

Vincitore del premio del pubblico al miglior lungometraggio al ToHorror Filmfest 2022.In uscita nei cinema italiani il 5 ottobre 2023. Sick of Myself è una corrosiva commedia nera norvegese che verte sul desiderio perverso della giovane Signe, fidanzata di un artista narcisista, di essere sempre e comunque al centro dell'attenzione, cosa che la porta ad estremi che sarebbe un peccato spoilerare.Coloratissimo, scorretto, tristemente attuale e spietato, Sick of Myself scava nella nostra società dove è importante solo fare parlare di sé, avere successo a tutti i costi (anche facendo schifo) e comunicare con gli sconosciuti, più che con gli amici e la famiglia (trattati comunque alla stregua di un pubblico), perché la nostra vita abbia finalmente un senso. Lo fa grazie all'ausilio di una protagonista bravissima, adorabilmente odiosa, e a parecchie scene surreali, girate con perizia. Segnatelo sulle agende e incrociate le dita perché arrivi in qualche cinema vicino a casa vostra!

Recensione di   La Prof Dell' Horror La Prof Dell' Horror

The Collection

(Film, 2012)

Seguito di The Collector, diretto sempre da Marcus Dunstan. Avevamo lasciato Arkin, (Josh Stewart), rapito dal famigerato killer mascherato. Lo ritroviamo rinchiuso in quella scatola, liberato da Elena, una ragazza che, recatasi a una festa segreta, dopo un litigio si allontana e finisce proprio in quella stanza. La liberazione innesca un meccanismo micidiale, pronto a evolversi in un massacro fatale. Elena riesce a scamparla, ma finisce per essere la nuova prigioniera del collezionista, mentre Arkin, fugge, ma verrà rintracciato da un gruppo di mercenari al soldo del padre della ragazza, che lo obbligheranno ad aiutarli per scovare il nascondiglio del malfattore.Rispetto al primo capitolo, molto ricco di tensione, qui viene dato ben più spazio a un gore esagerato, incappando credo volutamente in una mancanza di logica reale, che tuttavia, non è poi così male. Dunstan, autore di alcuni script di Saw, lo omaggia con trappole squisitamente deliranti, e strizza l'occhio a Hellraiser con un'atmosfera surreale e con la maschera in pelle del villain stile cenobita. Un pelo inferiore a The Collector, però, grazie all'ottimo splatter, la visione risulta comunque soddisfacente per chi, come me, è amante di una sublime violenza esagerata, e anche un po'amplificata.

Recensione di   Mortimer Sallius Mortimer Sallius

Body of Evidence - Il corpo del reato

(Film, 1993)

Il film è un giallo discreto, ma niente di eccezzionale! Ha un cast notevole, una ottima fotografia, musiche abbastanza curiose per un film erotic-triller. Ha due difetti: i costumi (troppo sobri) e la regia di Uli Edel : non adatto per il genere stile "Basic Instinct". Però dicamoci la verità , noi ragazzini di quel periodo, siamo andati al cinema solo per vedere le belle tette di Madonna che sobbalzano mentre cavalca energicamente Willem Dafoe, ansimando e godendo come neanche nei migliori film di Tracy Lords abbiamo visto fare... In fondo Madonna è stata scelta per questo film, ... solo per quello !! Oh Dio Mio, ricordo solo che quando acquistai il VHS, uscito a marzo del 1993, consumai il nastro della cassetta ,.... oltre ad una scorta infinita di fazzoletti di carta...

Recensione di   Goran Basti Goran Basti

Fahrenheit 9/11

(Film, 2004)

Bellissimo documentario che in America molti hanno tacciato come anti-americano e fazioso che trae conclusioni basandosi su fonti discutibili. Le fonti che Michael Moore cita, purtroppo, sono veritiere. Michael Moore, con grande ironia, ci mostra come la presidenza di G.W. Bush ha sfruttato l'attentato alle Torri Gemelle per portare avanti la propria agenda guerrafondaia per trarne enormi guadagni, tutti a favore della famiglia Bush, grande azionista del gruppo Carlyle (che produce armamenti) in cui anche la famiglia di Bin Laden aveva considerevoli interessi.

Recensione di   Marccc Marccc

Time Bandits

(Serie TV, 2024)

Initially, I wasn’t particularly excited to watch this show, as the trailer didn’t grab my attention. However, I decided to give it a shot because of Lisa Kudrow, the adventure genre, and its status as an Apple TV Plus comedy. At first, the show felt quite ordinary—childish, average, and predictable. I even considered quitting after 20 minutes. But as I kept watching, I found myself enjoying it more. I ended up watching both episodes. While the runtime is decent, I usually prefer shorter comedy episodes. This was my first adventure-themed show, and I was pleasantly surprised by how much I liked it. The humor was light but enjoyable, and the overall vibe of the show was refreshing. The cast stood out, especially the young actor, who gave a strong performance, and Lisa Kudrow, who remains fantastic. I appreciated the visuals, the tone, and the subtle historical touches. I haven’t seen the 1981 movie it’s based on, but that didn’t seem to matter—I’m hooked on the series and plan to keep watching. A few improvements could have made it even better: some romantic tension, shorter episodes (under 30 minutes), and a full-season release instead of two episodes a week. Still, it’s an enjoyable and lighthearted watch. While it may not appeal to everyone, it resonated with me, offering a fun escape from reality. Rating: 6/10. Update:Having finished all the episodes, my opinion remains the same. The show is more enjoyable if you don’t overthink it, and kids will likely appreciate it even more. The ending was unpredictable, which was a nice surprise, though it concluded on a cliffhanger, suggesting hopes for a second season. While I’m unsure if a continuation is necessary, I’d still watch it if it happens.

Recensione di   Ugo Pardo Ugo Pardo

Fantozzi

(Film, 1975)

Carattere letterario creato dallo stesso Paolo Villaggio, protagonista del film, la versione filmica e' sicuramente meno pesande nella denuncia della societa' e delle istituzioni che la opprimono, ma non per questo e' meno godibile ed affilata. Un imperdibile classico della commedia Italiana, Fantozzi e' il film meglio riuscito di tutta la serie, che nel tempo perde lo spirito di denuncia per diventare una tragicommedia demenziale.

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Cinemaserietv I MIGLIORI HORROR CHE PARLANO DI RELIGIONE: QUANDO IL TERRORE DIVENTA ERESIA

I MIGLIORI HORROR CHE PARLANO DI RELIGIONE: QUANDO IL TERRORE DIVENTA ERESIA

Religione e orrore sono due facce della stessa medaglia: entrambi parlano di fede, di forze invisibili e di ciò che si cela oltre la nostra comprensione. Se la prima promette salvezza, il secondo insinua il dubbio, trasformando il sacro in qualcosa di oscuro e inquietante. Da sempre, il cinema horror ha sfruttato questo contrasto, dando vita a storie in cui la spiritualità si intreccia con il terrore, tra possessioni demoniache, sette fanatiche e crisi di fede dai risvolti spaventosi.In questa selezione, esploriamo i migliori horror che parlano di religione, sei film che hanno saputo declinare l’orrore religioso in modi unici, portandoci faccia a faccia con le nostre paure più profonde. L'esorcista (1973) Se c’è un film che ha definito il sottogenere dell’horror religioso, è senza dubbio L'esorcista di William Friedkin. Basato sull’omonimo romanzo di William Peter Blatty (che ne scrisse anche la sceneggiatura), il film racconta la terrificante possessione della dodicenne Regan MacNeil (Linda Blair) e il disperato tentativo della madre (Ellen Burstyn) di salvarla con l’aiuto dei sacerdoti Padre Karras (Jason Miller) e Padre Merrin (Max von Sydow). La pellicola colpisce per la sua crudezza: Friedkin adottò un approccio quasi documentaristico, rendendo l’orrore più tangibile e realistico. Il contrasto tra il sacro e il profano è devastante, con scene ormai iconiche che hanno letteralmente scioccato il pubblico dell’epoca (come il crocifisso usato in modo blasfemo). Ma L'esorcista è più di un semplice horror, è un’opera sulla crisi di fede, sul senso di colpa e sul sacrificio e, ancora oggi, resta una delle pellicole più spaventose e influenti di sempre. The Witch (2015)Robert Eggers, con il suo The Witch, ci porta nel New England del 1630, in una comunità profondamente religiosa che crede nel peccato originale e nella presenza costante del demonio. La storia segue una famiglia di coloni inglesi

Rael70 FILMAMO AWARDS BEST FILMS 2024: LA MARATONA VIDEO DI TUTTI I FILM VINCITORI

FILMAMO AWARDS BEST FILMS 2024: LA MARATONA VIDEO DI TUTTI I FILM VINCITORI

E' trascorso meno di un mese da quando i nostri “Filmamo Awards" sono terminati ma l'evento non è ancora giunto a conclusione.Nei commenti all'articolo relativo alla manifestazione avevo scritto che era in progetto la realizzazione di uno “Speciale 2024” in cui alcune Top Voices avrebbero riassunto gli “Awards” tramite un video. Dalle parole siamo passati ai fatti e il suddetto video è diventato una realtà ben oltre quello che immaginavamo… Con una lunga maratona durata circa 4 ore e mezza, 3 giurati hanno discusso e riassunto il meglio di ogni singola categoria, esprimendo il loro parere senza timidezza, senza peli sulla lingua ma, al tempo stesso, motivandolo in maniera esaustiva. Il video inerente la rassegna dei vari finalisti e vincitori, per ovvi motivi pratici, è stata suddiviso in 4 video della durata media di 1 ora e per facilitare al massimo la fruibilità da parte del pubblico, per ogni video, dall'inizio alla fine, viene mostrata la categoria di cui stiamo parlando e le locandine dei vari film che commentiamo, questo al fine di permettere ad ogni spettatore di saltare a piè pari tutte quelle parti ritenute di scarso interesse personale. Oggi, sul nostro canale YouTube, è stato pubblicato il primo video che affronta le seguenti categorie: “Best Comedy”, “Best Italian”, “Best Action” e la prima parte della “Best Sci-Fi”:Nei giorni successivi saranno pubblicati le restanti tre parti: Parte 2 di 4 che tratterà della seconda parte della “Best Sci-Fi”, la “Best Animation”, la “Best Thriller” e la prima parte della “Best Drama”;Parte 3 di 4 che tratterà della seconda parte della “Best Drama”, la “Best Horror", la “Best Not Distributed” e la prima parte della “Best Film”;Parte 4 di 4 concluderà la rassegna con la seconda parte della “Best Film” e la “Best Director”, terminando con le conclusioni e i

Screencrash 75° FESTIVAL INTERNAZIONALE DI BERLINO - BERLINALE 2025

75° FESTIVAL INTERNAZIONALE DI BERLINO - BERLINALE 2025

Dal 13 al 23 febbraio, il cielo sopra Berlino si tinge di un arcobaleno di film. Anche quest'anno si rinnova l'appuntamento (l'edizione è la numero 75) con uno dei grandi festival internazionali di cinema del vecchio continente. Da sempre, il meno glamour dei tre maggiori (con Cannes e Venezia) ma anche quello da cui emergono solitamente opere e temi non banali e di grande impatto emotivo. La giuria sarà guidata dal regista Todd Haynes ("Velvet Goldmine", "Io non sono qui") ed avrà altri nomi di spicco, tra cui Maria Schrader (autrice de "Il corsetto dell’imperatrice") e Bina Daigeler (costumista per "Tár" e "La stanza accanto"). L'orso d'oro onorario verrà consegnato durante la cerimonia di apertura a Tilda Swinton, vista recentemente nel film di Pedro Almodovar, vincitore della scorsa edizione della Mostra del cinema di Venezia.Le sezioni di quest'anno sono sei, ognuna con film che promettono, già dai nomi, grande qualità e alcuni che saranno, inevitabilmente, le nuove scoperte.Fra i titoli di rilievo spiccano certamente i nomi di Richard Linklater (che in "Blue Moon" ha riunito Ethan Hawke, Margaret Qualley e Andrew Scott), Michel Franco (che ritrova Jessica Chastain in "Dreams") e Bong Joon-ho (presente nella sezione Perspectives con "Mickey 17", con un "multiplo" Robert Pattinson). Altre attese importanti sono per il titolo d’apertura "The Light" di Tom Tykwer, per Justin Kurzel ("The Order", visto lo scorso anno a Venezia) con il nuovo "The Narrow Road to the Deep North" (con Jacob Elordi) e per il rumeno Radu Jude, che vinse nel 2021 con "Sesso sfortunato o follie porno", e che presenterà quest'anno "Kontinental ’25".Da segnalare anche la premiere tedesca di "A complete unknown", il film di James Mangold sulla vita di Bob Dylan, interpretato da Timothée Chalamet.Sul fronte degli esordi, il primo film dell’autrice teatrale Rebecca Lenkiewicz ("Hot Milk") e

Valentina 27 VOLTE IN BIANCO: LA COMMEDIA CHE CELEBRA L’AMORE IN TUTTE LE SUE FORME

27 VOLTE IN BIANCO: LA COMMEDIA CHE CELEBRA L’AMORE IN TUTTE LE SUE FORME

Cari lettori, benvenuti e bentornati al nuovo appuntamento con la rubrica “Cuori sullo schermo”. Ci siamo lasciati alle spalle le vacanze natalizie e i film a tema che ci hanno fatto compagnia, e, come si dice in gergo televisivo, ora torniamo alla nostra regolare programmazione.Desidero inaugurare questa nuova “Season Of Love” con un film che sono sicura essere nella classifica degli appassionati di Rom-Com come la sottoscritta e che, dalla sua uscita nel 2008, ci ha fatto ridere e sognare, ci ha fatto innamorare di quella che io definisco la Meg Ryan degli anni 2000, la bellissima Katherine Heigl…e ci ha fatto riflettere sugli spazi degli arredi delle case americane. Oggi vi parlo di “27 Volte In Bianco” (“27 Dresses”).Le Rom-Com con protagonista la Heigl hanno accompagnato i miei anni 2000. Attrice che ho personalmente sempre adorato, la cui bellezza è pari al suo talento, in quegli anni cavalcava l’onda del successo globale. Gli amanti delle Serie TV l’hanno sicuramente scoperta grazie a “Grey’s Anatomy”, ma i miei coetanei forse la ricorderanno in uno dei suoi primi ruoli cinematografici, accanto a Gérard Depardieu, nella commedia “Ma Dov’è Andata La Mia Bambina” del 1994, per poi ritrovarla qualche anno dopo sul piccolo schermo, nella Serie Tv “Roswell” del 1999. Era evidente ai più, che la Heigl avesse il famoso “X Factor”, possedendo davvero tutto ciò che serviva per essere consacrata come la nuova “American Sweetheart”. Ma, purtroppo alcune scelte discutibili e conflitti pubblici hanno penalizzato la sua carriera. Nonostante ciò, a noi appassionati rimangono film deliziosi come “27 Volte In Bianco” , che ci ricordano il motivo per cui ci siamo innamorati di Katherine Heigl e del genere delle commedie romantiche. Questo film, con la sua leggerezza, il suo humor e il suo cuore, ci invita a credere che l’amore può

Filmamo Friends :-) FILMAMO PODCAST : INTERVISTA AL REGISTA EDGARDO PISTONE

FILMAMO PODCAST : INTERVISTA AL REGISTA EDGARDO PISTONE

FilmAmo PODCAST 🎙️ Linda Simeone intervista il Regista Edgardo Pistone “Ciao Bambino”Diretto da Edgardo Pistone, Miglior Opera Prima alla Festa del Cinema di Roma e vincitore del Premio della Critica al Tallin Black Night Film Festival Distribuzione a cura di Filmclub Distribuzione by Minerva Pictures Esce nelle sale dal 23 gennaio 2025, distribuito da Filmclub Distribuzione by Minerva Pictures, “Ciao Bambino” opera prima di Edgardo Pistone prodotto da Bronx Film, Anemone Film, Mosaicon Film, Minerva Pictures Group e realizzata con il sostegno del Mic – Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e Regione Campania – Fondo Cinema e Audiovisivo, in collaborazione con Film Commission Regione Campania. Presentato in anteprima nella sezione Freestyle della Festa del Cinema di Roma 2024, dove ha vinto ex aequo (giuria presieduta dalla regista e sceneggiatrice Francesca Comencini) il Premio Miglior Opera Prima, “Ciao Bambino” ha già avviato un tour in vari festival nazionali e internazionali, collezionando prestigiosi premi, tra cui il Premio Speciale della Giuria al Tallinn Black Nights Film Festival 2024 nella categoria Concorso Opere Prime e la Menzione Speciale nella sezione Spazio Campania al Laceno d’Oro International Film Festival. Il film, per cui è stato scelto il bianco e nero tipico del realismo che rende universali i sentimenti raccontati, è scritto e sceneggiato dallo stesso regista con Ivan Ferone e vanta nel cast giovani attori scelti dopo un lungo e faticoso street casting come Marco Adamo, Anastasia Kaletchuk, Luciano Pistone, Pasquale Esposito, Salvatore Pelliccia, Sergio Minucci, Luciano Gigante, Attilio Peluso, Antonio Cirillo e Rosalia Zinno. Sul finire dell’estate dei suoi diciannove anni, Attilio, un ragazzo che vive in un rione Popolare di Napoli, viene incaricato di proteggere una giovane prostituta dell’Est. Senza poterlo ammettere apertamente, se ne innamora. Quando, però, il padre esce dal carcere ed è costretto a ripagare

Rael70 FILMAMO AWARDS: I TOP VOICES SCELGONO I MIGLIORI FILM DEL 2024.

FILMAMO AWARDS: I TOP VOICES SCELGONO I MIGLIORI FILM DEL 2024.

Filmamo è diventata, nell'anno appena trascorso, una realtà conosciuta a livello nazionale che negli ultimi tempi si sta facendo apprezzare anche all'estero.Merito di questa crescita costante come numero di utenti, di traffico e di contenuti è unicamente degli utenti che, pian piano, hanno iniziato a credere che dietro a questo progetto c'è tanta passione unita a tantissimo lavoro e per tale motivo hanno cominciato, in maniera del tutto spontanea, ad arricchire il database di recensioni presenti nella piattaforma. Il 2025 sarà un anno cruciale per tutti noi perché ci stiamo preparando ad un balzo verso l'alto che porterà Filmamo a diventare qualcosa di più ampio e completo rispetto alla realtà attuale. Una delle novità è costituita dalla I edizione dei "Filmamo Awards" dove i “Top Voices” si sono uniti in una sorta di “giuria” fornendo ognuno le proprie preferenze al fine di arrivare a determinare dei vincitori in ben 10 categorie. In realtà le categorie sono 11 ma l'ultima è stata volutamente istituita non per fornire un vincitore, quanto per dare consigli agli operatori del settore di cercare di distribuire nel mercato nazionale (sala, home-video e/o streaming) dei film che sono stati reputati decisamente interessanti dai "giurati". Per procedere in modo sufficientemente serio abbiamo adottato un regolamento interno che prevede due regole fondamentali: sono stati presi in considerazione tutti i film usciti dal 1 gennaio al 31 dicembre e, in aggiunta, che quest'ultimi siano stati distribuiti sul territorio nazionale in qualsiasi modo.La prima categoria è la “Best Film” dove verrà premiata la pellicola ritenuta maggiormente attraente ed interessante senza fare distinzioni tra film nazionali o esteri, prescindendo da qualsiasi forma di fruizione (dalla sala allo streaming passando per l'home-video).La seconda categoria è la "Best Director” dove verrà indicato il regista il cui lavoro è stato indicato come quello più incisivo

Diego Cineriflessi SGUARDI DAL MONDO: JACQUES AUDIARD

SGUARDI DAL MONDO: JACQUES AUDIARD

Figlio d'arte, prima di sedersi sulla sedia del regista ha fatto il montatore e lo sceneggiatore. Insomma Audiard è un uomo che respira cinema da tutta la vita e col passare del tenpo i risultati si sono visti diventando uno degli autori più ecclettici del panorama francese. Esordisce nel 1994 con Regard les hommes tomber immediatamente selezionato per il Festival di Cannes in una sezione collaterale e protagonista dei Premi Cesar. Prime prove di thriller e poliziesco e collaborazione con Trentignant e Kassovitz. Nel 1996 arriva il primo concorso a Cannes e il primo premio. Un heros tres discret porta a casa il premio per la Miglior sceneggiatura ed è proprio un'opera che parla di racconto, di capacità affabulatorie che sanno nascondere bugie. Forse uno dei suoi film meno riusciti, ma che mette in evidenza la sua capacità di aggirarsi tra i generi. Torna nel 2001 con Sulle mie labbra, film che lo porta al grande pubblico. Un thriller teso che esce dagli schemi parlando di disabilità, di pregiudicati e di un riscatto non propriamente canonico. Protagonisti Vincent Cassell e una straordinaria Emmanuelle Devos che si muovono ai margini della società francese. Nel 2005 porta al Festival di Berlino De battre mon coeur s'arrêté (scusatemi, ma trovo completamente errato quello scelto dalla distribuzione italiana Tutti i battiti del mio cuore). Il racconto di un uomo che in tenera età è costretto ad abbandonare la musica, ma che la riscopre con un insegnante vietnamita che non parla francese è travolgente. In piena controtendenza è il remake di un film statunitense, ma Audiard affina la sua regia e il suo stile e ben lo incastona nella società francese. Un piccolo gioiellino poco conosciuto. Il profeta è il film che lo rende grande in tutto il mondo. La sua corsa parte da Cannes

Valentina IL DIARIO DI BRIDGET JONES: LA COMMEDIA ROMANTICA CHE CI FA SENTIRE MENO SOLI

IL DIARIO DI BRIDGET JONES: LA COMMEDIA ROMANTICA CHE CI FA SENTIRE MENO SOLI

Cari lettori, benvenuti e bentornati al nuovo appuntamento con la rubrica “Cinema sotto l'albero”. Siamo giunti all’ultimo appuntamento di quest’anno di questa nuova rubrica nata per caso, ma che tante soddisfazioni ed emozioni mi ha donato, e il merito più grande di tutto questo va naturalmente a tutti coloro che hanno seguito, letto, commentato, o hanno lasciato un like. Grazie di cuore, davvero. L’ultimo film che ho scelto è forse quello che ha davvero, ma davvero tutti gli ingredienti che lo rendono il film natalizio perfetto, soprattutto per gli amanti della combo “Christmas - Rom-Com”, anche se, questo non è decisamente il canonico film di questo filone. Una pellicola che è un inno allo zitellaggio coatto, ma il cui sottotesto è esattamente l’opposto, un film dove ognunA di noi si è in qualche modo identificata ad un certo punto della vita. Il vero cavallo di battaglia della meravigliosa Renée Zellweger: Il Diario di Bridget Jones (Bridget Jones’s Diary). Sfido chiunque, davvero chiunque, a negare di aver vissuto almeno una volta nella vita un momento “Alla Bridget Jones”. Magari avete fatto una figuraccia epica davanti a colleghi o amici, avete inviato un messaggio al destinatario sbagliato, oppure avete vissuto un appuntamento romantico che è finito in un disastro totale. O forse, vi siete innamorati della persona meno adatta, quella che tutti vi avevano sconsigliato, ma a cui non avete saputo resistere. In fondo, le disavventure di Bridget sono universali, e ognuno di noi può ritrovarsi in quelle piccole grandi tragedie quotidiane che, col senno di poi, fanno anche un po’ sorridere. La nostra cara Bridget nasce dalla penna di Helen Fielding, per poi trovare la vera consacrazione nella trasposizione cinematografica del 2001, con la regia di Sharon Maguire. Il successo del primo capitolo ha portato alla realizzazione di “Che pasticcio, Bridget