Random reviews

Recensione di   Simone Sottocorno Simone Sottocorno

Morbius

(Film, 2022)

Non ci siamo, Sony Pictures non riesce a ad andare oltre Spider-Man nel suo MCU.A Sony Pictures non bastava avere rovinato Venom, allora ha deciso di perpetrare la tradizione puntando su Morbius.E cosa ha fatto?Lo ha affidato agli sceneggiatori Sazama e Sharpless, lo hanno plasmato senza una struttura e senza seguire i principi canonici di scrittura, trasformandolo nel clone dei precedenti lavori "Dracula Untold" e "The Last Witch Hunter".Il problema di Morbius è il suo essere una linea retta senza evoluzione. Non ha picchi e neanche li cerca, ogni azione ha una reazione a tratti illogica. Fra i peggiori Marvel di Sony, e ce ne vuole dopo il secondo Venom.

Recensione di   Ignazio Venzano Ignazio Venzano

Lola + Jeremy

(Film, 2017)

Opera prima della regista July Hygreck, film leggero. Un equivoco è alla base del rifiuto di Lola di continuare la sua relazione con Jeremy. Lola si rifiuta testardamente di parlare e cercare di capire, questo spiega perché nel film si susseguono vari tentativi da parte di Jeremy per riconquistare l'amata… Parallelamente, egli ha il padre malato, il che in qualche modo c'entra anche con la sua storia con Lola. La quasi ora e mezza del film procede abbastanza speditamente, il limite principale ad avviso di chi scrive è che si tratta di una trama destinata in prevalenza ad un pubblico limitato, soprattutto giovani alle prese con storie d'amore più o meno artificiose.

Recensione di   Isabel Isabel

Detained

(Film, 2024)

Watching this film during our monthly l movie night was a delightful surprise. As someone who doesn’t typically enjoy thrillers, I was hooked by the plot from beginning to end! It’s amazing to think that this film was shot in just 20 days, mostly on such a small set. The chemistry between the actors really brought the intense scenario to life. It’s impressive to learn that this is the director's first feature film, and I’ll definitely be keeping an eye out for more of their work in the future! Definitely give it a watch when you're in the mood for a solid B-movie!!

Recensione di   Deborah Deborah

Canary Black

(Film, 2024)

*Canary Black*, directed by Pierre Morel with Kate Beckinsale as CIA agent Avery Graves, aspires to deliver a gripping spy thriller but falls short of reaching true narrative depth. The storyline has promise: Graves must save her kidnapped husband from terrorists while navigating a global cyber conspiracy. However, despite the high stakes, the film’s potential is diluted by overused action tropes and predictable twists, which fail to provide the emotional impact or originality that the plot could have offered. Morel, known for *Taken*, seems to strive for the same gritty intensity here, and while the direction gives us fast-paced, well-executed action scenes, the movie feels like a rehash of familiar espionage setups. The script is packed with scenarios we've seen many times in the genre, with no fresh perspective or suspenseful buildup to keep the audience engaged. This leaves the film feeling more like a checklist of action sequences than a compelling narrative, sacrificing the tension and suspense that would elevate the story. Beckinsale, in impressive physical form at 50, delivers a solid performance as the determined agent, but the character is boxed into repetitive action scenes and generic dialogue that leave little room for emotional growth. Avery’s relationship with her kidnapped husband, intended to be a driving emotional force, is barely developed, which weakens the impact of her motivations and makes it harder for audiences to truly connect with her struggles. The “Canary Black” file itself serves as a standard MacGuffin—a plot device that lacks a clear purpose beyond fueling the action. While MacGuffins are common in espionage films, here it feels like an excuse for a series of chases, shootouts, and explosions that grow increasingly repetitive and excessive. Rather than building suspense, this structure creates a sense of narrative staleness, culminating in an ending that feels more telegraphed

Recensione di   Joseph Joseph

The Flash

(Film, 2023)

Film che nonostante abbia ricevuto tante critiche a me è piaciuto molto..ritmo frenetico in cui c'è sempre qualcosa da guardare e capire..ottimo Batman ..bella sorpresa Supergirl e convincente il rapporto che si crea ed evolve durante il film tra i due Barry.

Recensione di   Elora_1972 Elora_1972

Assassin's Creed

(Film, 2016)

Da appassionata della saga dei videogiochi ho aspettato questo film quasi in “trepidante attesa” guardando ogni trailer disponibile, quando il film è uscito nelle sale la delusione è stata tanta.La trama è, sostanzialmente, divisa in due parti.La parte “del passato” è incentrata su Aguilar - appartenente alla setta degli Assassini - e le sue gesta per salvaguardare il Frutto dell’Eden dai Templari mentre quella “contemporanea” è incentrata su Callum Lynch, ultimo discendente dell’Assassino, che si trova suo malgrado a dover rivivere le gesta del suo antenato.Ora… mentre un fan della saga sà qual’è il legame tra il passato e il presente del protagonista (interpretato da Michael Fassbender), sà cos’è un Animus e conosce la lotta secolare tra Assassini e Templari per i Frutti dell’Eden, uno spettatore che non abbia mai giocato ad uno dei capitoli della saga semplicemente non capisce nulla di quanto sta guardando, avendo l’impressione di trovarsi davanti all’ennesimo complotto secolare tra le due fazioni. La trama è superficiale e molto approssimativa, assolutamente non adeguata a narrare il complicato universo di Assassin’s Creed, qui tutto sembra buttato sullo schermo per caso.Anche le sequenze d’azione non sono il massimo nonostante le corse acrobatiche tra i palazzi (il parkour per intenderci), le scene sono molto caotiche, la polvere che si vede più che fare atmosfera dà fastidio.Da fan della saga videoludica mi aspettavo molto di più, Callum Lynch ricorda fin troppo Desmond, mentre Aguilar sembra una pallida imitazione dell’ormai mitico Ezio Auditore e nemmeno la carrellata finale (che forse doveva suscitare emozione nei fan) riesce nel suo intento. Le 4 stelle? Bhe nonostante tutto Michael Fassbender ha sempre un suo perchè

Recensione di   Stefano De Rosa Stefano De Rosa

Parthenope

(Film, 2024)

Sorrentino cerca di mostrare, ci invita a "vedere" alla sua maniera (e con il suo manierismo) la complessità dell'animo umano e della sua amata città. Napoli è acqua e sale (come "Tesorone"), è gli occhi neri delle sue ragazze, è la povertà dei suoi vicoli più nascosti, è colta (prof. Marotta), ma al tempo stesso si fa ammaliare da finti miracoli e da effimere illusioni, a volte è decadente (come Greta Cool), la sua bellezza va oltre quella esteriore, sopravvive alle sue ferite (come per Flora Malva), alle terribili "fusioni" della malavita che l'affligge.È un'opera di primi piani, nella prima parte carnale (a tratti mi ha ricordato un film che ho amato molto "Mektoub, My love: Canto Uno"), un inno al voyeurismo...poi la bellezza lascia spazio ai contrasti (il Vesuvio ne è il simbolo più forte e ricorrente) che sono più incisivi proprio perché si vanno a confrontare con tale ammaliante bellezza che lascia senza fiato.Così al Sole subentra la malinconia e allora Cocciante canta "ho previsto che sarei restato solo in casa mia e mi butto sopra il letto e mi abbraccio il tuo cuscino, non ho saputo prevedere...Solo che però adesso io vorrei morire..."La gioventù svanisce, ne rimangono i ricordi e i rimpianti, arriva la vecchiaia, la solitudine.Parthenope stupisce, emoziona e ci ricorda che la “vita è enorme, ci si perde dappertutto”. Esci dalla sala e ti viene voglia di tornare da Lei a immergerti nella passione della sua gente, a salire su una barca di tifosi ebbri di gioia e di amore per la loro squadra e la loro meravigliosa città.https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2024/08/09/1723208817-parthenope.png

Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Conclave

(Film, 2024)

Il conclave per la proclamazione del nuovo papa diventa un thriller politico-investigativo ricco di scandali, campagna elettorale dove ogni fazione, come fossero delle elezioni politiche, cerca di ottenere la vittoria, dunque liberal, reazionari, conservatori a scontrarsi.Chiunque voglia diventare papa in qualche modo si “macchia” di eccessiva ambizione, di orgoglio vacuo dunque di ragionamenti e azioni prettamente da calcolo politico e in diversi casi anche di azioni illegali.Dunque il regista Edward Berger effettua l'interessante operazione di mettere in scena un conclave politico in piena campagna elettorale, dove le varie fazione devono cercare il consenso, ottenere voti, scontrarsi e agire nell'ombra organizzando sotterfugi vari con elementi al limite anche di una spy-story.Edward Berger dirige il film a tratti in modo solenne, punta molto sulla costruzione del quadro, sull'inquadratura fissa, offrendo buoni scenari e dando forza ai singoli dettagli dei rituali del conclave e degli scrutini.La messa in scena gioca molto sui chiaro-scuro, scelta emblematica per rappresentare da un lato la “purezza” che dovrebbe avere figura come il papa e una dinamica solenne come il conclave, gli scuri rappresentano gli animi dei cardinali, la loro voglia di diventare papa andando incontro a malefatte.Chiaramente, il chiaro-scuro raffigura anche la celebre fumata che può essere nera o bianca.Il film è incentrato sulla figura del cardinale Lawrence che il compito di dirigere il conclave.Lawrence è un bel personaggio, profondo, ben caratterizzato e Ralph Fiennes dona un'ottima interpretazione.Il cardinale in questione ha dubbi, si era dimesso dalla carica di cardinale ma il papa, prima di morire, rifiutò le dimissioni, non ha mire di ambizioni di diventare il papa, è un liberal non vorrebbe il reazionario cardinale Tedesco come nuovo pontefice, la sua mano ferma, le investigazioni, scoprire gli scandali sui cardinali favoriti verso il papato lo metteranno sempre più dentro il dibattito politico e al centro di

Recensione di   Mario Borgia Mario Borgia

Body of Evidence - Il corpo del reato

(Film, 1993)

Confesso di aver guardato questo film unicamente perchè ero interessato a vedere Madonna nuda e fino a quanto si spingeva nelle famigerate scene di sesso.Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso: mai mi sarei aspettato che una star mondiale, definita oggi la Regina del Pop, con record di vendite di dischi che ancora oggi le varie Lady Gaga, Beyonce, Taylor Swift fanno fatica a scalfire, avesse potuto spingersi cosi oltre !Parliamo di Madonna: nel 1992 la sua carriera era ai massimi; era la donna più famosa del pianeta (ammesso che oggi non lo sia ancora!), la più grande artista vivente; la più sexy ed erotica ; migliaia di ragazzini di tutto il mondo si masturbavano davanti alle immagini del suo libro SEX... Era il suo momento! Ma lei, ha avuto il coraggio di recitare, senza controfigure e partecipando con un sano entusiasmo e attivamente, come se godesse realmente, in alcune delle scene erotiche più realistiche e scandalose della storia del cinema!Non guardare la versione CENSURATA (quella che è passata nei cinema U.S.A e in TV), guarda la versione X-Rated e ti eccitterai davanti al corpo nudo, alle sue tette enormi e rosa che rimbalzano mentre monta il suo partner e mulina su di esso.E' un ottimo trhiller erotico, con ottimi attori: ma il vero protagonista è solo quello;.... il corpo nudo e bello di Madonna...

Recensione di   Claudia Mangimi Claudia Mangimi

Sette anime

(Film, 2008)

Una storia stupenda diretta da un regista dalla sensibilita' straordinaria ed interpretata da un inimitabile Will Smith. Guardatelo e non ve ne pentirete.

Recensione di   Marccc Marccc

The Originals

(Serie TV, 2013)

This is one of my all-time favorite series, possibly the favorite. The characters are incredibly well-written. That said, I found the final season disappointing. Here’s my breakdown of the entire series: Season 1 – 8/10A fantastic debut season.The only reason it’s not a perfect 10 is because there were too many shifting allegiances and some imbalances in power dynamics that didn’t quite add up. Aside from that, it’s an outstanding start. Season 2 – 10/10In my opinion, this is the best season of any show, ever.It resolved the minor issues from the first season and brought in all the heavy hitters. To me, the series never quite matched this season again.Season 3 – 9/10Another stellar season.Although it started off a bit differently, it evolved beautifully. The final episodes elevated it to an exceptional level.Season 4 – 9.5/10This season took a different approach.With only 13 episodes compared to the previous 23, the pacing and storytelling felt distinct. The season finale could have easily served as the series finale—it was perfect and made complete sense, deserving a 10/10 as an ending.Season 5 – 7/10By far the weakest season.It featured a mix of underwhelming villains, remnants of a villain from Season 4, and several character deaths, some of which felt unnecessary or illogical. Overall, it lacked the sophistication of the earlier seasons and often left me thinking, This doesn’t make sense. While the finale itself wasn’t bad, if Season 5 hadn’t existed, the Season 4 finale would have been the ideal ending for The Originals.

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Rael70 N.22 - LA SAGA DI

N.22 - LA SAGA DI "ALIEN": STORIA, SIMBOLISMI E CURIOSITÀ (PARTE 13 DI 15: ALIEN³).

Dopo il successo di “Aliens” era ormai chiaro che la saga degli Xenomorfi e del tenente Ripley aveva ormai piantato le radici nell’immaginario collettivo.La 20th Century Fox iniziava a smaniare per tirare fuori un terzo film ma, nel frattempo, il duo O’ Bannon-Shusett aveva, di fatto, abbandonato il franchise dedicandosi ad altre pellicole (“Tuono Blu”, “Il ritorno dei morti viventi”, “Invaders from Mars”, “Space Vampires”, “Total Recall” e “Screamers”).Toccava quindi alla coppia David Giler/Walter Hill (i fondatori della Brandywine) occuparsi della cosa ma i due non avevano alcuna idea su come proseguire la saga e già dal 1987 la confusione era notevole… Una delle primissime idee era quella di far svolgere il nuovo film sulla Terra: ebbene si, gli Xenomorfi sarebbero arrivati in massa sul nostro pianeta e fondendosi gli uni agli altri avrebbero dato vita ad una enorme creatura xenomorfa (dalle dimensioni simil Godzilla) che avrebbe distrutto New York. Un’altra idea poneva Ripley e la piccola Newt come le uniche sopravvissute della “Sulaco” le quali, arrivando sulla Terra, davano la caccia a uno Xenomorfo nella stessa metropoli di “Blade Runner” (ossia Los Angeles) e per questo motivo fu contattato William Gibson per redigere la sceneggiatura che poteva rappresentare, contemporaneamente, il sequel della saga e quello del film del ’82.La 20th Century Fox però era dell’idea opposta: il pubblico viveva e concepiva la saga come qualcosa di estremamente lontano dalla Terra, una minaccia letale ma che non riguardava il genere umano (ancora eravamo ben lontani da “Prometheus”…). Contemporaneamente, dopo “Aliens”, Sigourney Weaver è ormai diventata una star mondiale e riesce ad ottenere, fatto più unico che raro, la candidatura a miglior attrice protagonista (Gorilla nella nebbia) e non protagonista (Una donna in carriera) nella stessa edizione degli Oscar 1988 (per “Gorilla nella nebbia” vincerà il Golden Globe del 1989) e,

Rael70 N.21 - LA SAGA DI

N.21 - LA SAGA DI "ALIEN": STORIA, SIMBOLISMI E CURIOSITÀ (PARTE 12 DI 15: ALIENS: COLONIAL MARINES).

Continuando ad osservare rigidamente la cronologia narrativa, occorre necessariamente parlare del videogioco “Aliens: Colonial Marines” sviluppato dalla software house Gearbox e pubblicato dalla Sega nel 2013, inerente gli eventi accaduti dopo la fine di “Aliens” e poco prima l’inizio della storia narrata in “Alien³”.Il videogioco risulterà essere un insuccesso anche e soprattutto per il suo travagliato sviluppo che causerà numerose critiche alla grafica e al gameplay (esattamente al contrario di quanto accadrà l’anno successivo con l’”Alien Isolation” della Creative Assembly), ma dal punto di vista squisitamente narrativo spiega molte cose che nel film di Fincher non erano chiare. Come sempre invito a non procedere nella lettura se non si sono visti “Aliens” e “Alien³”.Il gioco inizia con un videomessaggio inviato dal Caporale Hicks: “Caporale Dwayne Hicks, richiesta di assistenza. La mia unità ha subìto molte perdite su LV-426. Mi serve immediata assistenza a bordo della USS Sulaco. Unici sopravvissuti: io, due femmine di razza umana, una delle quali è una bambina e un sintetico pesantemente danneggiato. Tutti i Marine Coloniali in missione su LV-426 sono da considerarsi KIA. Ripeto: tutti Marine Coloniali in missione su LV-426 sono da considerare caduti in battaglia.”Siamo nel 2180 e ci troviamo all’interno della nave “Sephora” dove viaggia un battaglione di marines coloniali verso il pianeta LV-426 per prestare soccorso ad un messaggio inviato dal Caporale Hicks ben 17 settimane prima.Arrivati nei pressi del pianeta i marines scoprono che la “Sulaco” è anch’essa in orbita e questo fatto è molto strano dato che l’ultima volta era stata avvistata vicinissima al pianeta Fury-161 e pertanto, dopo aver attraccato alla nave, un gruppo di Marines entra dentro la “Sulaco” per indagare ma poco dopo il gruppo viene assalito da alcuni xenomorfi che mietono alcune vittime.Indagando, i Marines superstiti scoprono che dei mercenari assoldati dalla Weyland-Yutani hanno preso

La Prof Dell' Horror NON TORNARE A CASA PER NATALE, IL NUOVO LIBRO DI JESSICA SEPE

NON TORNARE A CASA PER NATALE, IL NUOVO LIBRO DI JESSICA SEPE

Non tornare a casa per Natale, il nuovo libro di Jessica Sepe, (la prof dell'horror), è disponibile su Amazon sia in formato cartaceo che E-book. https://www.amazon.it/tornare-casa-Natale-Jessica-Sepe/dp/B0DNYZGQ11/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&dib_tag=se&dib=eyJ2IjoiMSJ9.CMc44z-uLzTl6xopkZeKEg.CMHqciWM_JG12w2O6rQp8PMM9vNAWUXZB4eJ6-lyUoo&qid=1733435810&sr=1-1 LA SINOSSI Una vita felice col passare del tempo muta in uno sbiadito ricordo per Libero. Ha perduto la moglie, e quando suo figlio deve trasferirsi lontano per motivi di lavoro, portando con sé la sua nipotina, la solitudine nella sua anima non lascia spazio ad altro se non a un'unica, possibile decisione. Abbandonare la città dove ha sempre vissuto pur non amandola, per cercare la quiete in un eremo ricco di pace. Lì inizia una nuova esistenza, e ben presto, qualcuno porterà scompiglio in quella realtà rinnovata, fatta di aria pura, vegetazione, e tranquillità. Una creatura piccolissima e apparentemente indifesa incrocia il suo cammino, ed è pronta a rivoluzionare tutto il suo futuro. L'uomo non sa da dove provenga quell'essere buffo, dall'aspetto alieno e strambo. Non sa chi sia, o cosa sia, eppure, ha fatto breccia nel suo cuore solitario. Quella convivenza iniziata con fiducia e serenità si trasforma ben presto in un incubo, e quando Libero si pente di aver accolto quell'estranea bestiola nella sua dimora, ravveduto e spaventato, tenta con ogni mezzo di disfarsene, ma forse ormai, è troppo tardi. L’AUTRICE Jessica Sepe, in arte la Prof dell’horror, comincia a muovere i primi passi artistici nell’ambito musicale. Inizia come cantante black/death metal nella veste di Lucifera, rilasciando due album e qualche singolo, per poi dirigere il suo interesse verso la sua scrittura.Come scrittrice, pubblica ben quindici libri. Varie storie distopiche (NObody, 2075-Apocalipsa, Lovend, Io non ho credito – Pass(i)vita, Solaria), ma non mancano racconti horror tradizionali (Non mentirmi, Stalker fino alla (tua) morte, Le stagioni dell’amor(t)e, Asteria, Finché morte ci separi, I kill my fan), in cui spesso sono protagonisti serial

Cinemaserietv QUANDO L’ANIMAZIONE SI FA LIVE ACTION: I MIGLIORI FILM DISNEY DA RECUPERARE

QUANDO L’ANIMAZIONE SI FA LIVE ACTION: I MIGLIORI FILM DISNEY DA RECUPERARE

Negli ultimi anni, Disney ha saputo trasformare le sue storie animate in spettacolari live action, mescolando così l’amore per gli intramontabili classici con l’innovazione. Questi film, infatti, non sono solo reinterpretazioni visive, ma vere e proprie re-immaginazioni, capaci di arricchire le pellicole di un tempo con incredibili effetti speciali, cast stellari e nuove interpretazioni dal punto di vista della colonna sonora.Se siete amanti delle fiabe o semplicemente curiosi di vedere come i vecchi amori siano stati trasformati per il grande schermo, ecco una selezione dei migliori film live action Disney da recuperare assolutamente. 1. Il Re Leone (2019)L’epico viaggio di Simba è stato ricreato con tecniche d’animazione digitale fotorealistica, capaci di lasciare il pubblico a bocca aperta. Diretto da Jon Favreau, il live action de Il Re Leone mantiene intatta tutta la forza emotiva dell’originale del 1994, arricchendolo con un cast vocale stellare e una colonna sonora che mescola brani classici e nuove aggiunte. Se il film ha diviso i critici per l’assenza di espressività degli animali, non si può certo negare che l’esperienza visiva sia impressionante, rendendo il progetto un viaggio spettacolare attraverso la savana. 2. La Bella e la Bestia (2017)Nell’adattamento live action diretto da Bill Condon, Emma Watson e Dan Stevens interpretano Belle e la Bestia, regalando al pubblico un’interpretazione capace di arricchire i personaggi originali di sfumature più moderne. Il film ripropone le canzoni indimenticabili del classico del 1991, insieme a nuovi brani che approfondiscono le dinamiche narrative, mentre le scenografie elaborate e i costumi mozzafiato rendono questa versione un’esperienza straordinaria e familiare al tempo stesso. Il remake perfetto per chi è alla ricerca di un equilibrato mix di tradizione e novità. 3. Aladdin (2019)Guy Ritchie conferisce nuova vita al mondo vivace e colorato di Agrabah in una pellicola ricca di energia in grado di coinvolgere

Diego Cineriflessi SGUARDI DAL MONDO: NURI BILGE CEYLAN

SGUARDI DAL MONDO: NURI BILGE CEYLAN

Se giriamo lo sguardo verso la Turchia incontriamo uno dei maestri del cinema contemporaneo mondiale: Nury Bilge Ceylan, uno dei registi più contemplativi e antispettacolari del cinema di oggi, ma con una fluidità di racconto e di immagini che incanta ed abbaglia. Sin dal suo primo lungometraggio, Kasaba, già un racconto di quattro stagioni, si intuisce lo stile contemplativo che caratterizzerà gran parte delle sue produzioni. È il primo film della Trilogia provinciale e si nutre anche di diversi ricordi dello stesso regista. Il secondo film è Nuvole di Maggio, l'opera più autobiografica di Ceylan che in pura chiave autoriale racconta la storia di un regista che torna nel suo paese per girare un film sui ricordi. Già da questo film si vede l'amore del regista per il dialogo colloquiale che sviscera temi filosofici. L'affermazione internazionale però arriva con Uzak opera che gli vale il Gran Premio della Giuria a Cannes e il premio per la Miglior interpretazione maschile ai due protagonisti. È il racconto della convivenza di due cugini profondamente diversi costretti dalla necessità (una separazione e la disoccupazione) ad Istanbul. Ma è soprattutto nella forza delle immagini, nei silenzi e nell'ambientazione sotto la neve che si definisce l'originalità dello sguardo del regista turco. Nel 2006 arriva Il piacere e l'estasi, nuovo concorso a Cannes e premio Fipresci. La storia di una separazione raccontata in stagioni diverse. Nuovamente estate e neve, Istanbul e provincia questa volta per raccontare la fine di una storia d'amore con tutti i dubbi e le frustrazioni. Il Premio per la Regia al 61esimoFestival di Cannes gli arriva per Le tre scimmie, opera che si discosta in parte dalle precedenti per l'ambientazione completamente cittadina e la presenza di personaggi abbienti. Per la prima volta si affaccia esplicitamente la politica e i dilemmi etici si fanno

Valentina L’AMORE NON VA IN VACANZA

L’AMORE NON VA IN VACANZA": UNA MAGIA NATALIZIA DA VIVERE E RIVIVERE

Cari lettori, benvenuti e bentornati al nuovo appuntamento con la rubrica “Cinema sotto l'albero”. Dopo avervi portato indietro al 1990 con “Mamma Ho Perso L’aereo”, facciamo un balzo in avanti, arrivando al 2006 anno in cui i miei sogni cinematografici diventano realtà! Il genere Rom-Com si congiunge al genere natalizio, regalandoci uno dei migliori film natalizi di tutti i tempi: “L’amore Non Va In Vacanza” (“The Holiday”). Nancy Meyers, non è solo una regista, ma un’artista che dipinge il mondo con i colori dell’amore, del calore e della bellezza, con il suo tocco unico, ha trasformato le commedie romantiche in veri e propri rifugi per l’anima. Le sue scenografie impeccabili, i dialoghi brillanti e i personaggi autentici creano universi in cui vorremmo vivere per sempre. Ogni suo film è una dichiarazione d’amore per le emozioni umane e “L’amore Non Va In Vacanza” non è da meno. Di questo film non amo solo il mix della magia del Natale che si fonde con la dolcezza delle due storie d'amore, ma ciò che ho adorato sopra ogni altra cosa, è il personaggio che è diventato il guru della mia vita, Iris Simpkins, interpretata dalla divina Kate Winslet. Iris è la donna che tutti vorremmo abbracciare, consolare e poi portare fuori per un brindisi a base di riscatto personale. È la dolcezza fatta persona, la romantica sognatrice intrappolata in un amore non corrisposto, eppure mai piegata del tutto. Con i suoi occhioni pieni di speranza, ci ricorda quanto sia umano aggrapparsi a ciò che ci fa soffrire, sperando che un giorno cambi. Ma Iris non è solo lacrime e cuore spezzato: è una guerriera silenziosa. Quando scambia la sua accogliente casetta inglese per la villa californiana da sogno, inizia il suo viaggio verso l’autenticità. E che viaggio! Tra risate, nuove amicizie e un’irresistibile

Rael70 N.20 - LA SAGA DI

N.20 - LA SAGA DI "ALIEN": STORIA, SIMBOLISMI E CURIOSITÀ (PARTE 11 DI 15: ALIENS).

Siamo arrivati ad un momento fondamentale per l'intero universo di Alien in quanto l'“Aliens” di James Cameron, uscito nel 1986, è probabilmente il film più importante tra tutti quelli che abbiamo affrontato finora e che affronteremo successivamente perché è quello che fa nascere la saga (prima di esso esisteva solo il film del ’79) e che farà diventare gli Xenomorfi e l’eroina Ellen Ripley due icone della cultura di massa degli anni ottanta-novanta, due figure che entreranno nell’immaginario collettivo e che a tutt’oggi possono vantare decine di milioni di appassionati in tutto il mondo.Il successo mondiale della pellicola che lancerà, definitivamente, Cameron nell'Olimpo di Hollywood, permetterà di dare vita a tutta una serie di videogiochi, fumetti e romanzi (non sempre validi e/o importanti) che contribuiranno a dare vita alla saga e al suo canone.Da quel momento, tutto il materiale che verrà prodotto in seguito dovrà comunque rispettare la coerenza narrativa con gli eventi del film dell'86.Da prassi invito il lettore a non andare oltre nella lettura se non si è visto il film. Perché è così importante “Aliens” rispetto ad "Alien"?Il film di Scott, concretamente, non spiega nulla oltre ciò che mostra: una astronave carica di minerali, un messaggio di soccorso, un equipaggio che decide di andare ad indagare, l'incontro con una misteriosa ed aggressiva forma di vita aliena, un computer centrale che deve rispettare un particolare ordine di una fantomatica Compagnia…Non c'è altro, nessuna spiegazione del contesto, nessun approfondimento del passato dei personaggi, niente di niente: è proprio questo mistero perenne ad affascinare terribilmente gli spettatori. Cameron, che viene dal successo di “Terminator” di due anni prima, decide d’imbarcarsi in una impresa molto complessa e ad elevato tasso di fallimento: fare un sequel dell’”Alien” di Scott perché la storia del tenente Ripley, secondo lui, merita una continuazione.Continuazione si ma

Valentina MAMMA HO PERSO L’AEREO: IL FILM CHE HA RESO ICONICO IL NATALE

MAMMA HO PERSO L’AEREO: IL FILM CHE HA RESO ICONICO IL NATALE

Se c’è una cosa che un’ inguaribile romantica come me ama tanto quanto le Rom-Com, sono senza dubbio i film natalizi. Che siano ad alto budget, con un cast stellare, o i classici “Hallmark Movies” che sono sostanzialmente tutti uguali, ma non importa…non ne posso fare a meno, è tradizione e le tradizioni vanno sempre onorate e rispettate! E così, mi sono detta che sicuramente, tra gli utenti di FilmAmo, ci sarà qualcuno che condivide questa mia passione o magari, potrei coinvolgere qualcuno di voi nella mia follia! Da qui nasce l’idea di questa nuova rubrica a tema natalizio, “Cinema sotto l'albero”, dove settimanalmente, vi accompagnerò fino al giorno di Natale, raccontandovi dei film natalizi che amo di più, e ovviamente, non mancheranno le curiosità sul dietro le quinte! Tutti pronti? Se l’urlo più famoso della storia dell’arte è quello di Munch, nel mondo del cinema, dopo quello iconico Janet Leigh in Psycho, troviamo l’urlo altrettanto carico di terrore di Catherine O'Hara quando il suo personaggio, Kate McCallister, realizza che il figlio di 8 anni, Kevin, è rimasto a casa da solo, mentre lei si trova sopra un aereo, in viaggio verso Parigi con tutta la famiglia… - 1. Questa la premessa del mitico, unico e intramontabile: Mamma, ho perso l’aereo (Home Alone). Questo è Il film natalizio che ogni anno ci ricorda che lasciare un bambino a casa da solo non è solo irresponsabile, ma anche esilarante. Kevin McCallister, interpretato dal geniale Macaulay Culkin, è il ragazzino che tutti avremmo voluto essere a 8 anni: astuto, creativo, e con una casa piena di trappole da far invidia a un film di Indiana Jones. Sono sincera, da bambina l’effetto che mi suscitava il film era opposto al sentimento di Kevin, perchè se lui ha desiderato ardentemente che la sua famiglia

Filmamo Friends :-) FILM VINCITORI RIFF AWARDS 2024

FILM VINCITORI RIFF AWARDS 2024

ROME INDEPENDENT FILM FESTIVAL XXIII EDIZIONERIFF AWARDS 2024 Annunciati i vincitori della XXIII edizione“Tre regole infallibili” di Marco Gianfreda - Miglior Lungometraggio Italiano“Salli” di Lien Chien Hung - Miglior Lungometraggio Internazionale “Non chiudete quella porta” di Francesco Banesta & Matteo Vicentini Orgnani Miglior Documentario“After the Odissey” di Helen Doyle Miglior Documentario InternazionalePremio Rai Cinema Channel al Miglior Corto Italiano “Sommersi” di Gian Marco Pezzoli“Un lavoretto facile facile” di Giovanni Boscolo Miglior Corto Italiano“Transformation” di Marcel Barsotti Miglior Corto Internazionale“Better so” di Jaakko Ylitalo miglior corto studenti“The Strange Case of the Human Cannonball” di Roberto Valencia Miglior Corto Animato Con l’annuncio dei vincitori termina la XXIII edizione del RIFF – Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari che, al Nuovo Cinema Aquila di Roma, dal 13 al 22 novembre, ha visto programmate oltre 80 opere molte delle quali in anteprima italiana, europea o mondiale e suddivise in 13 sezioni nazionali e internazionali: opere prime e seconde di lungometraggio, documentari, cortometraggi, film sperimentali e animazioni, soggetti e sceneggiature contraddistinte per l’originalità e l’innovazione dei contenuti e delle tecniche utilizzate.Queste le varie sezioni in concorso: Feature film,International documentary, National documentary, International short, National short, Animation short, Student short e per le sceneggiature (lungometraggio e cortometraggio) e soggetti.La giuria composta da: Cristian Casella produttore, esperto di media e comunicazione, Sophie Chiarello, regista italo-francese, la produttrice e ispettrice di produzione Sonia Cilia, il regista, commediografo e attore Pietro De Silva, la produttrice Delegata Emma Esposito, il supervisor di visual effects Francesco Grisi, la production supervisor Carolina Iorio, le giornaliste Antonia Matarrese e Miriam e Mauti, il Produttore Esecutivo Andrea Passalacqua e Nicola Sganga esperto di VFX, ha assegnato i seguenti premi:Il Premio Feature film - Miglior Lungometraggio Italiano va a Tre regole infallibilidi Marco Gianfreda: “Per la sua capacità di raccontare, con delicatezza, la

Valentina COME FARSI LASCIARE IN 10 GIORNI: AMORE, RISATE E UNA FELCE

COME FARSI LASCIARE IN 10 GIORNI: AMORE, RISATE E UNA FELCE

Cari lettori, benvenuti e bentornati al nuovo appuntamento con la rubrica “Cuori sullo schermo”. Scegliere di quale film parlarvi quest’oggi, non è stata una scelta facile, i titoli cari al mio cuore sono tanti e tutti meritano di essere discussi e celebrati. Ma la scelta è caduta su una delle mie rom com preferite: Come Farsi Lasciare in 10 Giorni (How To Lose A Guy In 10 Days). L’iconica pellicola che ci ha regalato una delle coppie meglio assortite del grande schermo, Kate Hudson e Matthew McConaughey è un’ assoluta delizia classe 2003. Ottimo cast, tra cui spicca una giovane e già bravissima Kathryn Hahn, una sceneggiatura brillante, un perfetto mix di ironia, emozione e romanticismo che ha definito una nuova era del genere della commedia romantica anni 2000. Personalmente, è stato il comfort movie che mi ha rallegrato le giornate quando ero un pò giù di morale, quando si sperimentano le prime delusioni d’amore dei vent’anni e sembra che la tua vita amorosa sia arrivata al capolinea (i ventenni e il pessimismo leopardiano cosmico), e mi ritrovavo a sognare che, quando sarei entrata nel mondo degli adulti, avrei fatto di tutto per diventare come Andie Anderson, una giovane donna con un lavoro figo, amiche vere con cui dividere le giornate lavorative e il tempo libero, con un look sempre di tendenza, con grandi aspirazioni di vita e lavorative e, ciliegina sulla torta, avrei trovato anch’io il mio Benjamin Barry. Spoiler Alert: Niente di tutto questo (o quasi) è accaduto, ma Come farsi lasciare in 10 giorni, tutt’oggi, ha la stessa funzione nella mia vita, rallegrarmi e coccolarmi e penso che, se una pellicola di 21 anni fa, riesce ancora a fare “il suo dovere”, significa che ha decisamente passato il test di qualità a pieni voti. Ma andiamo alla