Random reviews

Recensione di   Bongo Bongo

A Dark Song

(Film, 2016)

Ho scoperto questo film per caso, mi capitava spesso di leggerne il titolo in pagine di discussioni tra appassionati di horror. Mi ha ricordato un pò "The Autopsy of Jane Doe" (sebbene la storia sia completamente diversa e qui il ricorso al gore è quasi nullo), per un motivo : ci sono praticamente solo due personaggi chiusi in un ambiente confinato alle prese con un'operazione complessa: un'autopsia nel caso del primo film , un complesso rituale occulto nel caso di “A dark song”. Ed infatti il film ha lo stesso difetto de “L'Autopsia…” : il ritmo lentissimo (che a me piace molto) alla lunga finisce per diluire l'idea di partenza e trasformare la pellicola in una sorta di documentario.Il film parla di una donna che decide di rivolgersi ad un occultista piuttosto stravagante (nell'aspetto e nei modi, non c'è alcuno spazio per la commedia in questo film) per eseguire un rito tramite il quale otterrà un favore da un angelo. Per compiere tale rito si chiudono in una casa isolata per mesi (in realtà si intuisce appena il passare del tempo, l'ho capito più che altro leggendo alcune recensioni dopo aver visto la pellicola per chiarirmi alcuni punti). Ho lasciato sedimentare un po' le idee e ho scritto la recensione qualche giorno dopo averlo visto e devo dire che, a distanza, mi ha lasciato un'ottima impressione. Gli attori sono davvero bravi a rendere le emozioni dei personaggi (visto che quasi la totalità del film non succede quasi nulla, quindi si tratta di un viaggio nelle loro emozioni e motivazioni) e, diversamente da quanto in genere mi capita, l'ultima parte del film mi è piaciuta molto (sebbene non mi abbia convinto pienamente: non posso dire cosa per non spoilerare il finale, ma qualche dubbio mi è rimasto) . Il problema è,

Recensione di   Frank Dulaney Frank Dulaney

Body of Evidence - Il corpo del reato

(Film, 1993)

Guardando questo film capisco tante cose: perchè Madonna non sia una grande cantante con una grande voce, ma una ottima manager di se stessa. Quindi è una donna con poco talento (il solo talento che ha...è quello di aver scopato con tutti gli uomini che hanno favorito la sua carriera).Qualcuno l'ha definita: la più grande puttana del mondo dello spettacolo! E forse ha ragione! Nel corso della sua lunga e gloriosa carriera ha saputo vendere la sua immagine ipersessualizzata per fare soldi e diventare quello che è oggi: una vera icona del sesso.E allora perchè ci sorprendiamo di questo film? In fondo è un film erotico, dove le scene più belle sono quelle dove Madonna appare nuda, con le sue bellissime tette e la sua figa cespugliosa; che prima monta il vecchio Andrew Marsh e poi decide di farsi montare dall'eccittato Goblim-Frank Dulaney. E allora è inutile scandalizzarci e montare critiche inutili su questo film; chiunque l'abbia visto l'ha fatto solo per vedere Madonna nuda che scopa! Perchè cosa pensate che gli abbia chiesto De Laurentiis quando ha chiamato lei per il film? " Madonna, tu devi sorridere, fare battute stupide, ma principalmente ti devi devi spogliare, mostrare le tette e il culo e scopare con Willem Dafore ! Perchè il pubblico vuole solo questo da te !" Perchè è questo che è Madonna: una polposa, burrosa, bambola del sesso creata per dare piacere agli uomini...

Recensione di   Giovanni R. Giovanni R.

Vamos a matar companeros

(Film, 1970)

Vamos a Matar, Companeros è un western un po’ sopra le righe, divertente e con un buon equilibrio di azione e umorismo. Sebbene non sia uno dei capolavori di Corbucci, ha comunque elementi che lo rendono memorabile, come la colonna sonora, la regia e le interpretazioni: La colonna sonora di Luis Enríquez Bacalov è vivace e coinvolgente, con motivi che mescolano musica tradizionale messicana e elementi più dinamici e moderni, caratterizzando il tono avventuroso e l’ironia del film. Sebbene meno iconica di quella di Ennio Morricone, la musica è comunque efficace. Sergio Corbucci offre una regia solida, equilibrando azione, umorismo e dramma con un buon ritmo. Il film, pur nella sua follia e iperbole, è ben gestito, e la sua capacità di alternare momenti comici e drammatici è uno dei suoi punti di forza. Le performance sono piuttosto buone, con un cast che include personaggi vivaci e ben caratterizzati. Franco Nero, in particolare, è bravo a interpretare il suo personaggio di bandito che si unisce a una causa rivoluzionaria, mentre Tomas Milian offre una performance divertente ed energica nel ruolo del rivoluzionario messicano.

Recensione di   Valentina Valentina

Back in Action

(Film, 2025)

Cameron Diaz is “back in action”! Mai titolo fu più azzeccato.Nonostante la gioia di rivedere la Diaz però, mi tocca “bacchettare” un tantino “Back in action”, che non brilla per originalità, la trama ricorda film già visti, l'ultimo in ordine cronologico è “The family plan” con Mark Wahlberg. Non mi sento di demolirlo più di tanto, anche perchè credo che questi siano quei i film che sai già come saranno dal trailer, ma che dico…dalla locandina, sai già cosa vedrai e lamentarsi, magari definendolo mediocre, sarebbe inutile. Il film, è attualmente primo in classifica su Netflix, ma mi duole dire che il merito è dell'assenza decennale della Diaz dallo schermo e i curiosi e nostagici come la sottoscritta, hanno voluto omaggiare l'attrice. Il film racconta di due spie della CIA, Cameron Diaz e Jamie Foxx, che decidono di fingersi morte e sparire dai radar dopo che la loro ultima missione prende una piega disastrosa. I due, non sono solo colleghi, ma sono anche una coppia, e la ragione principale per la quale decidono di sparire è la recente scoperta della gravidanza di Emily (Diaz). La coppia decide di abbandonare la loro vita pericolosa e adrenalinica per diventare la classica famiglia da sobborgo statunitense. Come potete ben immaginare, il passato torna sempre a bussare alla porta (letteralmente) perché proprio quella ultima missione nasconde un retroscena che porterà le due ex spie a tornare in azione…con figli a carico però, totalmente ignari di cosa facessero i genitori.Mettiamola così, le premesse non sarebbero malvagie, ma probabilmente, se il film fosse stato realizzato per il grande schermo, avremmo potuto avere un prodotto migliore. Nonostante la trama “classica” per questo genere, il film offre anche qualche spunto originale, ma non osa.Il punto di forza del film è sicuramente la coppia Diaz/Foxx, attori di spessore che

Recensione di   Giovanni Varuni Giovanni Varuni

Siccità

(Film, 2022)

Bello nella intenzione di sensibilizzare ad una condizione idrica che rischiamo di vivere sul serio. Tuttavia, il film è lento e senza trama.

Recensione di   ALLEN EKEOCHA ALLEN EKEOCHA

Captain Tsubasa

(Serie TV, 2018)

Questo è il mio cartone preferito con altri 3 cartone animato .Mi piace il calcio Grazie Filmamo

Recensione di   Mauro Mauro

Hometown Cha-Cha-Cha

(Serie TV, 2021)

Una serie coreana sentimentale carina che si segue bene e ti appassiona. Una storia d'amore a volte surreale ma veramente molto piacevole.Nel finale esagera un po' ma ci può stare

Recensione di   Claudia Mangimi Claudia Mangimi

Sette anime

(Film, 2008)

Una storia stupenda diretta da un regista dalla sensibilita' straordinaria ed interpretata da un inimitabile Will Smith. Guardatelo e non ve ne pentirete.

Recensione di   Rossana Rossana

Departures

(Film, 2008)

Un film poetico, di una bellezza struggente... visto in tv in religioso silenzio e solitudine. Daigo, restituisce la vita, per l'ultima volta, ai volti senza vita. C'è amorevolezza nei suoi gesti, cura, dignità.Non è mai troppo tardi per riconciliarsi con la propria storia.

Recensione di   Notjustmovie Notjustmovie

Five Nights at Freddy's

(Film, 2023)

Allora... doverosa premessa, parliamo un di uno dei più grandi successi dello scorso anno, a cui mi sono approcciata senza preconcetti perché fare la snob non mi piace mentre invece mi piace l'horror, e tanto, e soprattutto mi piace l' horror “grezzo” senza troppe raffinatezze ne significati nascosti.Alla luce di questo posso dire che “Five nights at Freddy's” non mi e' piaciuto per niente.L'ambizione di “elevarsi” , senza spoiler are troppo diciamo che il personaggio principale è falcidiato da una serie di disgrazie personali senza fine, si schianta sulla cagnaggine di Josh Hutcherson il cui successo planetario mi e' totalmente incomprensibile, sul fronte splatter non pervenuto, gli omicidi dei pupazzoni son tutti fuori campo, maledetto PG13, il finale è telefonatissimo…in pratica spesso e volentieri mi sono abbioccata….sul fronte pupazzoni assassini meglio il “Willie's Wonderland” con Nicolas Cage oppure il trashissimo “Banana Split's show”. Spiace soprattutto vedere la brutta fine fatta da una icona del cinema horror come Matthew Lillard di “Scream…”

Recensione di   Roberto Casarini Roberto Casarini

Revolver

(Film, 2005)

Film ingegnoso e coinvolgente che cattura sin da subito per la sua fotografia ed il ritmo accattivante.Comincia come il classico film stiloso sulla malavita alla Guy Ritchie (vedi Snatch), ma l'evolversi della vicenda genera una trama con una tematica, bhe… buddista!C'è il protagonista Jake Green (Statham) che passando per parecchie vicissitudini anche dolorose approderà ad una sorta di “illuminazione” finale, mentre l'antagonista (un magistrale Ray Liotta) rimarrà distrutto dal proprio ego e dal proprio karma.Storia dai tratti onirici e personaggi che non sono sempre quel che sembrano.

Recensione di   Gian Luca Baldrati Gian Luca Baldrati

Dark

(Serie TV, 2020)

Finalmente la complessissima saga di Dark arriva a conclusione con gli ultimi 8 episodi della terza stagione. Spesso capita che le serie tv vengano prodotte una stagione alla volta, con il finanziamento per la stagione successiva che viene approvato in base al successo di quella trasmessa e quindi spesso le nuove stagioni vengono scritte solo se finanziate, cosa che non si sposa bene con le esigenze di trama. In questo caso, invece, non so quanto i due ideatori, i coniugi Baran bo Odar e Jantje Friese, il primo anche regista e la seconda sceneggiatrice abbiano pensato a tutta la trama nei dettagli, ma pare evidente come Dark nasca per essere un progetto a termine. E questo, se vogliamo, è un bene, perché non vedremo più le vicende di Jonas, Martha, Adam, Eva e tutti gli altri, ma sappiamo di aver assistito a un'opera che non nasce per assecondare i desideri del momento del pubblico e che non si trascina in un lento decadimento, ma che è un'opera fatta e finita. Detto questo, il caos temporale generato dalle precedenti due stagioni era tale per cui sembrava titanica l'impresa della terza stagione che avrebbe avuto il compito di trovare un posto per tutti i tasselli del complesso puzzle di Winden.E così è stato!Ma andiamo con ordine, perché la recensione di questa terza stagione sarà anche un po' la recensione di tutta la serie, che, al termine della seconda stagione buttava altra carne al fuoco, inserendo anche le dimensioni parallele, fornendo una nuova chiave di lettura a tutto il castello ideato da Baran bo Odar e Jantje Friese, che troverà spiegazione solo alla fine della terza stagione e che sarà chiaro (forse) solo al termine dell'ultima puntata. Dark, infatti, ci aveva lasciato con Adam, che ormai sappiamo essere Jonas del futuro che uccideva

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Rael70 FILMAMO AWARDS BEST FILMS 2024: LA MARATONA VIDEO DI TUTTI I FILM VINCITORI

FILMAMO AWARDS BEST FILMS 2024: LA MARATONA VIDEO DI TUTTI I FILM VINCITORI

E' trascorso meno di un mese da quando i nostri “Filmamo Awards" sono terminati ma l'evento non è ancora giunto a conclusione.Nei commenti all'articolo relativo alla manifestazione avevo scritto che era in progetto la realizzazione di uno “Speciale 2024” in cui alcune Top Voices avrebbero riassunto gli “Awards” tramite un video. Dalle parole siamo passati ai fatti e il suddetto video è diventato una realtà ben oltre quello che immaginavamo… Con una lunga maratona durata circa 4 ore e mezza, 3 giurati hanno discusso e riassunto il meglio di ogni singola categoria, esprimendo il loro parere senza timidezza, senza peli sulla lingua ma, al tempo stesso, motivandolo in maniera esaustiva. Il video inerente la rassegna dei vari finalisti e vincitori, per ovvi motivi pratici, è stata suddiviso in 4 video della durata media di 1 ora e per facilitare al massimo la fruibilità da parte del pubblico, per ogni video, dall'inizio alla fine, viene mostrata la categoria di cui stiamo parlando e le locandine dei vari film che commentiamo, questo al fine di permettere ad ogni spettatore di saltare a piè pari tutte quelle parti ritenute di scarso interesse personale. Oggi, sul nostro canale YouTube, è stato pubblicato il primo video che affronta le seguenti categorie: “Best Comedy”, “Best Italian”, “Best Action” e la prima parte della “Best Sci-Fi”:E' stato pubblicato il secondo video inerente le seguenti categorie: “Best Sci-Fi (seconda parte)”, “Best Animation”, “Best Thriller” e “Best Drama (prima parte)”: Nei giorni successivi saranno pubblicati le restanti tre parti: Parte 3 di 4 che tratterà della seconda parte della “Best Drama”, la “Best Horror", la “Best Not Distributed” e la prima parte della “Best Film”;Parte 4 di 4 concluderà la rassegna con la seconda parte della “Best Film” e la “Best Director”, terminando con le conclusioni e i saluti

Cinemaserietv I MIGLIORI HORROR CHE PARLANO DI RELIGIONE: QUANDO IL TERRORE DIVENTA ERESIA

I MIGLIORI HORROR CHE PARLANO DI RELIGIONE: QUANDO IL TERRORE DIVENTA ERESIA

Religione e orrore sono due facce della stessa medaglia: entrambi parlano di fede, di forze invisibili e di ciò che si cela oltre la nostra comprensione. Se la prima promette salvezza, il secondo insinua il dubbio, trasformando il sacro in qualcosa di oscuro e inquietante. Da sempre, il cinema horror ha sfruttato questo contrasto, dando vita a storie in cui la spiritualità si intreccia con il terrore, tra possessioni demoniache, sette fanatiche e crisi di fede dai risvolti spaventosi.In questa selezione, esploriamo i migliori horror che parlano di religione, sei film che hanno saputo declinare l’orrore religioso in modi unici, portandoci faccia a faccia con le nostre paure più profonde. L'esorcista (1973) Se c’è un film che ha definito il sottogenere dell’horror religioso, è senza dubbio L'esorcista di William Friedkin. Basato sull’omonimo romanzo di William Peter Blatty (che ne scrisse anche la sceneggiatura), il film racconta la terrificante possessione della dodicenne Regan MacNeil (Linda Blair) e il disperato tentativo della madre (Ellen Burstyn) di salvarla con l’aiuto dei sacerdoti Padre Karras (Jason Miller) e Padre Merrin (Max von Sydow). La pellicola colpisce per la sua crudezza: Friedkin adottò un approccio quasi documentaristico, rendendo l’orrore più tangibile e realistico. Il contrasto tra il sacro e il profano è devastante, con scene ormai iconiche che hanno letteralmente scioccato il pubblico dell’epoca (come il crocifisso usato in modo blasfemo). Ma L'esorcista è più di un semplice horror, è un’opera sulla crisi di fede, sul senso di colpa e sul sacrificio e, ancora oggi, resta una delle pellicole più spaventose e influenti di sempre. The Witch (2015)Robert Eggers, con il suo The Witch, ci porta nel New England del 1630, in una comunità profondamente religiosa che crede nel peccato originale e nella presenza costante del demonio. La storia segue una famiglia di coloni inglesi

Screencrash 75° FESTIVAL INTERNAZIONALE DI BERLINO - BERLINALE 2025

75° FESTIVAL INTERNAZIONALE DI BERLINO - BERLINALE 2025

Dal 13 al 23 febbraio, il cielo sopra Berlino si tinge di un arcobaleno di film. Anche quest'anno si rinnova l'appuntamento (l'edizione è la numero 75) con uno dei grandi festival internazionali di cinema del vecchio continente. Da sempre, il meno glamour dei tre maggiori (con Cannes e Venezia) ma anche quello da cui emergono solitamente opere e temi non banali e di grande impatto emotivo. La giuria sarà guidata dal regista Todd Haynes ("Velvet Goldmine", "Io non sono qui") ed avrà altri nomi di spicco, tra cui Maria Schrader (autrice de "Il corsetto dell’imperatrice") e Bina Daigeler (costumista per "Tár" e "La stanza accanto"). L'orso d'oro onorario verrà consegnato durante la cerimonia di apertura a Tilda Swinton, vista recentemente nel film di Pedro Almodovar, vincitore della scorsa edizione della Mostra del cinema di Venezia.Le sezioni di quest'anno sono sei, ognuna con film che promettono, già dai nomi, grande qualità e alcuni che saranno, inevitabilmente, le nuove scoperte.Fra i titoli di rilievo spiccano certamente i nomi di Richard Linklater (che in "Blue Moon" ha riunito Ethan Hawke, Margaret Qualley e Andrew Scott), Michel Franco (che ritrova Jessica Chastain in "Dreams") e Bong Joon-ho (presente nella sezione Perspectives con "Mickey 17", con un "multiplo" Robert Pattinson). Altre attese importanti sono per il titolo d’apertura "The Light" di Tom Tykwer, per Justin Kurzel ("The Order", visto lo scorso anno a Venezia) con il nuovo "The Narrow Road to the Deep North" (con Jacob Elordi) e per il rumeno Radu Jude, che vinse nel 2021 con "Sesso sfortunato o follie porno", e che presenterà quest'anno "Kontinental ’25".Da segnalare anche la premiere tedesca di "A complete unknown", il film di James Mangold sulla vita di Bob Dylan, interpretato da Timothée Chalamet.Sul fronte degli esordi, il primo film dell’autrice teatrale Rebecca Lenkiewicz ("Hot Milk") e

Valentina 27 VOLTE IN BIANCO: LA COMMEDIA CHE CELEBRA L’AMORE IN TUTTE LE SUE FORME

27 VOLTE IN BIANCO: LA COMMEDIA CHE CELEBRA L’AMORE IN TUTTE LE SUE FORME

Cari lettori, benvenuti e bentornati al nuovo appuntamento con la rubrica “Cuori sullo schermo”. Ci siamo lasciati alle spalle le vacanze natalizie e i film a tema che ci hanno fatto compagnia, e, come si dice in gergo televisivo, ora torniamo alla nostra regolare programmazione.Desidero inaugurare questa nuova “Season Of Love” con un film che sono sicura essere nella classifica degli appassionati di Rom-Com come la sottoscritta e che, dalla sua uscita nel 2008, ci ha fatto ridere e sognare, ci ha fatto innamorare di quella che io definisco la Meg Ryan degli anni 2000, la bellissima Katherine Heigl…e ci ha fatto riflettere sugli spazi degli arredi delle case americane. Oggi vi parlo di “27 Volte In Bianco” (“27 Dresses”).Le Rom-Com con protagonista la Heigl hanno accompagnato i miei anni 2000. Attrice che ho personalmente sempre adorato, la cui bellezza è pari al suo talento, in quegli anni cavalcava l’onda del successo globale. Gli amanti delle Serie TV l’hanno sicuramente scoperta grazie a “Grey’s Anatomy”, ma i miei coetanei forse la ricorderanno in uno dei suoi primi ruoli cinematografici, accanto a Gérard Depardieu, nella commedia “Ma Dov’è Andata La Mia Bambina” del 1994, per poi ritrovarla qualche anno dopo sul piccolo schermo, nella Serie Tv “Roswell” del 1999. Era evidente ai più, che la Heigl avesse il famoso “X Factor”, possedendo davvero tutto ciò che serviva per essere consacrata come la nuova “American Sweetheart”. Ma, purtroppo alcune scelte discutibili e conflitti pubblici hanno penalizzato la sua carriera. Nonostante ciò, a noi appassionati rimangono film deliziosi come “27 Volte In Bianco” , che ci ricordano il motivo per cui ci siamo innamorati di Katherine Heigl e del genere delle commedie romantiche. Questo film, con la sua leggerezza, il suo humor e il suo cuore, ci invita a credere che l’amore può

Filmamo Friends :-) FILMAMO PODCAST : INTERVISTA AL REGISTA EDGARDO PISTONE

FILMAMO PODCAST : INTERVISTA AL REGISTA EDGARDO PISTONE

FilmAmo PODCAST 🎙️ Linda Simeone intervista il Regista Edgardo Pistone “Ciao Bambino”Diretto da Edgardo Pistone, Miglior Opera Prima alla Festa del Cinema di Roma e vincitore del Premio della Critica al Tallin Black Night Film Festival Distribuzione a cura di Filmclub Distribuzione by Minerva Pictures Esce nelle sale dal 23 gennaio 2025, distribuito da Filmclub Distribuzione by Minerva Pictures, “Ciao Bambino” opera prima di Edgardo Pistone prodotto da Bronx Film, Anemone Film, Mosaicon Film, Minerva Pictures Group e realizzata con il sostegno del Mic – Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e Regione Campania – Fondo Cinema e Audiovisivo, in collaborazione con Film Commission Regione Campania. Presentato in anteprima nella sezione Freestyle della Festa del Cinema di Roma 2024, dove ha vinto ex aequo (giuria presieduta dalla regista e sceneggiatrice Francesca Comencini) il Premio Miglior Opera Prima, “Ciao Bambino” ha già avviato un tour in vari festival nazionali e internazionali, collezionando prestigiosi premi, tra cui il Premio Speciale della Giuria al Tallinn Black Nights Film Festival 2024 nella categoria Concorso Opere Prime e la Menzione Speciale nella sezione Spazio Campania al Laceno d’Oro International Film Festival. Il film, per cui è stato scelto il bianco e nero tipico del realismo che rende universali i sentimenti raccontati, è scritto e sceneggiato dallo stesso regista con Ivan Ferone e vanta nel cast giovani attori scelti dopo un lungo e faticoso street casting come Marco Adamo, Anastasia Kaletchuk, Luciano Pistone, Pasquale Esposito, Salvatore Pelliccia, Sergio Minucci, Luciano Gigante, Attilio Peluso, Antonio Cirillo e Rosalia Zinno. Sul finire dell’estate dei suoi diciannove anni, Attilio, un ragazzo che vive in un rione Popolare di Napoli, viene incaricato di proteggere una giovane prostituta dell’Est. Senza poterlo ammettere apertamente, se ne innamora. Quando, però, il padre esce dal carcere ed è costretto a ripagare

Rael70 FILMAMO AWARDS: I TOP VOICES SCELGONO I MIGLIORI FILM DEL 2024.

FILMAMO AWARDS: I TOP VOICES SCELGONO I MIGLIORI FILM DEL 2024.

Filmamo è diventata, nell'anno appena trascorso, una realtà conosciuta a livello nazionale che negli ultimi tempi si sta facendo apprezzare anche all'estero.Merito di questa crescita costante come numero di utenti, di traffico e di contenuti è unicamente degli utenti che, pian piano, hanno iniziato a credere che dietro a questo progetto c'è tanta passione unita a tantissimo lavoro e per tale motivo hanno cominciato, in maniera del tutto spontanea, ad arricchire il database di recensioni presenti nella piattaforma. Il 2025 sarà un anno cruciale per tutti noi perché ci stiamo preparando ad un balzo verso l'alto che porterà Filmamo a diventare qualcosa di più ampio e completo rispetto alla realtà attuale. Una delle novità è costituita dalla I edizione dei "Filmamo Awards" dove i “Top Voices” si sono uniti in una sorta di “giuria” fornendo ognuno le proprie preferenze al fine di arrivare a determinare dei vincitori in ben 10 categorie. In realtà le categorie sono 11 ma l'ultima è stata volutamente istituita non per fornire un vincitore, quanto per dare consigli agli operatori del settore di cercare di distribuire nel mercato nazionale (sala, home-video e/o streaming) dei film che sono stati reputati decisamente interessanti dai "giurati". Per procedere in modo sufficientemente serio abbiamo adottato un regolamento interno che prevede due regole fondamentali: sono stati presi in considerazione tutti i film usciti dal 1 gennaio al 31 dicembre e, in aggiunta, che quest'ultimi siano stati distribuiti sul territorio nazionale in qualsiasi modo.La prima categoria è la “Best Film” dove verrà premiata la pellicola ritenuta maggiormente attraente ed interessante senza fare distinzioni tra film nazionali o esteri, prescindendo da qualsiasi forma di fruizione (dalla sala allo streaming passando per l'home-video).La seconda categoria è la "Best Director” dove verrà indicato il regista il cui lavoro è stato indicato come quello più incisivo

Diego Cineriflessi SGUARDI DAL MONDO: JACQUES AUDIARD

SGUARDI DAL MONDO: JACQUES AUDIARD

Figlio d'arte, prima di sedersi sulla sedia del regista ha fatto il montatore e lo sceneggiatore. Insomma Audiard è un uomo che respira cinema da tutta la vita e col passare del tenpo i risultati si sono visti diventando uno degli autori più ecclettici del panorama francese. Esordisce nel 1994 con Regard les hommes tomber immediatamente selezionato per il Festival di Cannes in una sezione collaterale e protagonista dei Premi Cesar. Prime prove di thriller e poliziesco e collaborazione con Trentignant e Kassovitz. Nel 1996 arriva il primo concorso a Cannes e il primo premio. Un heros tres discret porta a casa il premio per la Miglior sceneggiatura ed è proprio un'opera che parla di racconto, di capacità affabulatorie che sanno nascondere bugie. Forse uno dei suoi film meno riusciti, ma che mette in evidenza la sua capacità di aggirarsi tra i generi. Torna nel 2001 con Sulle mie labbra, film che lo porta al grande pubblico. Un thriller teso che esce dagli schemi parlando di disabilità, di pregiudicati e di un riscatto non propriamente canonico. Protagonisti Vincent Cassell e una straordinaria Emmanuelle Devos che si muovono ai margini della società francese. Nel 2005 porta al Festival di Berlino De battre mon coeur s'arrêté (scusatemi, ma trovo completamente errato quello scelto dalla distribuzione italiana Tutti i battiti del mio cuore). Il racconto di un uomo che in tenera età è costretto ad abbandonare la musica, ma che la riscopre con un insegnante vietnamita che non parla francese è travolgente. In piena controtendenza è il remake di un film statunitense, ma Audiard affina la sua regia e il suo stile e ben lo incastona nella società francese. Un piccolo gioiellino poco conosciuto. Il profeta è il film che lo rende grande in tutto il mondo. La sua corsa parte da Cannes

Valentina IL DIARIO DI BRIDGET JONES: LA COMMEDIA ROMANTICA CHE CI FA SENTIRE MENO SOLI

IL DIARIO DI BRIDGET JONES: LA COMMEDIA ROMANTICA CHE CI FA SENTIRE MENO SOLI

Cari lettori, benvenuti e bentornati al nuovo appuntamento con la rubrica “Cinema sotto l'albero”. Siamo giunti all’ultimo appuntamento di quest’anno di questa nuova rubrica nata per caso, ma che tante soddisfazioni ed emozioni mi ha donato, e il merito più grande di tutto questo va naturalmente a tutti coloro che hanno seguito, letto, commentato, o hanno lasciato un like. Grazie di cuore, davvero. L’ultimo film che ho scelto è forse quello che ha davvero, ma davvero tutti gli ingredienti che lo rendono il film natalizio perfetto, soprattutto per gli amanti della combo “Christmas - Rom-Com”, anche se, questo non è decisamente il canonico film di questo filone. Una pellicola che è un inno allo zitellaggio coatto, ma il cui sottotesto è esattamente l’opposto, un film dove ognunA di noi si è in qualche modo identificata ad un certo punto della vita. Il vero cavallo di battaglia della meravigliosa Renée Zellweger: Il Diario di Bridget Jones (Bridget Jones’s Diary). Sfido chiunque, davvero chiunque, a negare di aver vissuto almeno una volta nella vita un momento “Alla Bridget Jones”. Magari avete fatto una figuraccia epica davanti a colleghi o amici, avete inviato un messaggio al destinatario sbagliato, oppure avete vissuto un appuntamento romantico che è finito in un disastro totale. O forse, vi siete innamorati della persona meno adatta, quella che tutti vi avevano sconsigliato, ma a cui non avete saputo resistere. In fondo, le disavventure di Bridget sono universali, e ognuno di noi può ritrovarsi in quelle piccole grandi tragedie quotidiane che, col senno di poi, fanno anche un po’ sorridere. La nostra cara Bridget nasce dalla penna di Helen Fielding, per poi trovare la vera consacrazione nella trasposizione cinematografica del 2001, con la regia di Sharon Maguire. Il successo del primo capitolo ha portato alla realizzazione di “Che pasticcio, Bridget