Vincitore del premio del pubblico al miglior lungometraggio al ToHorror Filmfest 2022.In uscita nei cinema italiani il 5 ottobre 2023. Sick of Myself è una corrosiva commedia nera norvegese che verte sul desiderio perverso della giovane Signe, fidanzata di un artista narcisista, di essere sempre e comunque al centro dell'attenzione, cosa che la porta ad estremi che sarebbe un peccato spoilerare.Coloratissimo, scorretto, tristemente attuale e spietato, Sick of Myself scava nella nostra società dove è importante solo fare parlare di sé, avere successo a tutti i costi (anche facendo schifo) e comunicare con gli sconosciuti, più che con gli amici e la famiglia (trattati comunque alla stregua di un pubblico), perché la nostra vita abbia finalmente un senso. Lo fa grazie all'ausilio di una protagonista bravissima, adorabilmente odiosa, e a parecchie scene surreali, girate con perizia. Segnatelo sulle agende e incrociate le dita perché arrivi in qualche cinema vicino a casa vostra!
Colonna sonora spettacolare. Evidente la cura dei dettagli tecnicamente parlando. Un esplosione di colori che ti colora anche il cuore e la mente con dialoghi facili e alla portata di tutti.Un progetto fatto davvero molto bene.
Agatha All Along is a wickedly fun spinoff that lets us dive even deeper into the world of Agatha Harkness, the breakout witch we all loved in WandaVision. As a fan of magical, slightly mischievous characters, I was thrilled to see the series explore Agatha’s backstory, her rise to power, and her complicated relationship with the Marvel universe’s darker forces. Kathryn Hahn is pure magic—her sharp wit and charisma pull you in instantly. I loved how the show highlighted her comedic timing while giving us more insight into Agatha's layers that we only got a glimpse of in WandaVision. With unpredictable twists and spellbinding confrontations, the series keeps you on your toes with a perfect mix of dark magic and humor. The supporting cast brings a lot of fun, too, with surprise appearances and new characters that really flesh out Agatha's magical world. The quirky, supernatural vibe gives the show its own unique flavor, making it stand out from other Marvel series. For anyone who loved Agatha’s scene-stealing moments in WandaVision, this spinoff is a must-watch. It’s an entertaining, magical ride full of surprises, and Kathryn Hahn makes every moment a delight.
Un bel fantasy carino in stile fiabesco con tanto di drago.... carino ma cose già viste e stra-riviste!
This is undoubtedly one of the worst films I've ever seen. The film's marketing was far better than the final product, so props to the advertising team. lol Unfortunately, the film feels more like falling off Mount Everest than a moonfall. hahaha It's unoriginal, rushed, and poorly written, with the first hour cramming in too much too quickly!! The second hour is simply a joke. The only reason I'm giving a 3 stars because of a good cast, the plot is chaotic, and at times it seems like they ran out of budget for extras.
(Pensieri liberi su VORTEX di Gaspar Noé dal punto di vista del personaggio interpretato da Dario Argento)SPOILER OVUNQUE E FIN DA SUBITO"On est bien peu de chose..." - Mon amie la rose, Françoise Hardy"Siamo così poca cosa..."E' così. Ci diciamo che arriverà, un giorno, e alla fine anche per me è arrivata, e ha fatto così in fretta che non mi sembra vero che ci abbia messo così tanti anni. Il mio cuore si è fermato mentre dormivo. Sono uscito di scena in silenzio, mentre fuori dalla porta aspettavate che tornassi da voi, per abbracciarmi e riportarmi in quella casa dove ci siamo visti invecchiare. Ho così tanti ricordi che non voglio dimenticare. La testa mi scoppia.Così sto facendo una delle mie liste. Ci metterò quello che ho dovuto abbandonare e che per me aveva un significato, profondo, non profondo, non importa. Ci sarà molto di quello che, pero, continuerà a riecheggiare fra quelle mura, ora che non ci sono più.Appunti sparsi per un libro. Un romanzo lasciato a metà sul comodino. Il solco rimasto sul cuscino della mia parte del letto. Il modo in cui parlavo ad alta voce. Ogni mattina in cui mi sono svegliato con lo stesso programma alla radio. La casa piena di riviste e simboli impolverati delle nostre piccole vite. Tutte le volte in cui mi affacciavo da quella finestra e vedevo te. Ogni volta che ti ho dato per scontata. Quand'eri spaventata e ti ho stretto le mani e ti ho detto Mon amour. Quando mi isolavo nel mio studio e parlavo con lei al telefono, implorandola di amarmi, implorandola di liberarmi. Gli errori irreparabili. Quelli che avrei voluto ancora fare. E poi il nostro figlio amato, nonostante i dispiaceri che ci ha dato. E poi nostro nipote. I mille progetti sul mio libro
CONTIENE SPOILER! Il film, scritto e diretto da Argyris Papadimitropoulos narra la storia di Kostis (Makis Papadimitriou), un medico capitato sulla piccola isola di Antiparos. L'inverno scorre monotono, con i suoi ottocento abitanti che attendono la bella stagione, quando l'isola si popola di giovani disinibiti.Proprio in estate Kostis incontra Anna (Elli Tringou), a cui presta le prime cure per una ferita ad una gamba, rimanendone subito ammaliato.Inizia così a frequentare la spiaggia dove lei passa il tempo in compagnia di alcuni amici. Kostis è sovrappeso, calvo e piuttosto introverso, quindi a disagio in una spiaggia per nudisti.Ma i giovani lo accolgono e iniziano così a frequentarsi. Nel corso di un party in piscina Kostis soffre nel vedere la disinvoltura con cui Anna si comporta con gli altri uomini: si sente un pesce fuor d'acqua. Ciò nonostante i due hanno un rapporto sessuale, ma Anna si allontana da lui, gettandolo nella più profonda disperazione. Come se non bastasse il comportamento di Kostis viene stigmatizzato dalla comunità locale, a causa delle sue frequentazioni e della leggerezza con cui affronta il suo lavoro. Alla fine viene licenziato. Sedotto e abbandonato l'uomo perde definitivamente la testa, e quando affronta la ragazza in modi bruschi, viene buttato fuori da un locale. Completamente privo di autocontrollo, rapisce un'amica di Anna, la droga e cerca di abusare di lei, ma desiste, rendendosi conto dell'efferatezza di ciò che sta facendo. Si prende cura della malcapitata, lacerato dal senso di colpa e dalla frustrazione. L'epilogo vede il protagonista inghiottito da un vortice che lo trascina nell'abisso di emozioni distruttive. Potremmo definire Kostis un moderno Antiulisse, d'altra parte siamo nell'arcipelago greco con un cast prevalentemente greco. Tuttavia, contrariamente all'eroe omerico che esercita il fascino del naufrago straniero sulle figure femminili delle isole in cui approda, la prospettiva di Suntan è
Un regista e un finto taxi. Clienti veri o attori che si susseguono, per dare uno spaccato della vita di Teheran. Un manifesto della resistenza contro il regime, ma anche dei valori da trasmettere alle future generazioni. Una sorta di reality dal quale uscire appare però complicato.
Forse non a caso in quest'opera ritroviamo Edoardo Romano che con il maestro Pupi Avati ci ha lavorato in diverse pellicole. La regia di Zullo è senza dubbio interessante e, nonostante una trama qui e là un po' debole, è riuscito a tenere in piedi un film che emoziona. Interessantissima interpretazione dell'attore Fabrizio Rizzolo, nei panni di un burbero critico musicale. Ben riuscito anche l'esordio sul grande schermo del volto noto della TV Davide Mengacci che qui ritroviamo nei panni - assolutamente ben calzati su di lui - del parroco di paese. Paesaggi da cartolina aiutano a godersi con piacere l'estetica del racconto.
Il regista americano Noah Baumbach, giunto alla popolarità nel 2019 con “Storia di un matrimonio” di cui scrisse anche la sceneggiatura e che permise a Laura Dern di vincere l'Oscar come miglior attrice non protagonista, ritorna nel 2022 con un film completamente differente, difficile da etichettare.Basato su un cast di ottimo livello, da Adam Driver a Don Cheadle, dalla moglie Greta Gerwig a Lars Eidinger, da Andre Benjamin (famoso leader degli OutKast) a Raffey Cassidy, la pellicola sembra essere divisa in tre parti distinte che denotano una evidente mancanza di omogeneità narrativa. Se nelle fasi iniziali il film sembra osservare da vicino la vita e le abitudini di una tipica famiglia americana dove entrambi i coniugi sono al quarto matrimonio (pertanto alcuni figli hanno madri e padri differenti dal Prof. Jack Gladney (interpretato da Adam Driver) e da Babette Gladney (interpretata da Greta Gerwig) ) e sono riusciti a dare vita ad un ampio nucleo familiare sereno e tutto sommato senza grossi problemi, dove la personalità del Prof. Gladney, un docente universitario tra i più blasonati nel campo della vita di Hitler e delle sue azioni, emerge rispetto a quella della moglie Babette che, pur essendo casalinga, si da da fare collaborando come volontaria in un centro di anziani. Tutto sembra scorrere in modo sereno, trasparente anche se lo spettatore scopre che Babette prende di nascosto dal marito un farmaco di nome “Dylar” che sembra non essere mai stato commercializzato… La storia subisce un improvviso cambiamento quando un incidente ferroviario determina un enorme esplosione che rilascia una nera e densa nube velenosa che determina l'abbandono della casa da parte dei Gladney e da questo momento il film inizia ad assumere i toni del thriller: Jack viene a sapere della paura di morire da parte di Babette, questa nube sembra essere
Intendiamoci, è fatto benissimo. Se voleva stupirmi e riempirmi d'ammirazione c'è riuscito. E tanto per capirci, adoro Midsommar e ritengo Hereditary un film strepitoso, quindi di certo non ho pregiudizi di sorta contro il regista. Detto questo, io adoro una buona seduta psicanalitica su grande o piccolo schermo (è il motivo per cui ni faccio una replica di Neon Genesis Evangelion all'anno, dopotutto)… qui però magari si esagera un tantino. 😅Oh, beh, la curiosità di vederlo me la sono levata. 😁Spiazzante. 🤔
10 INCONGRUENZE DI DOPPIAGGIO IN "FRIENDS" CHE (FORSE) NON CONOSCI
Friends, la fortunata sitcom statunitense creata da David Crane e Marta Kauffman è stata una delle comedy series più amate nel suo genere. Vanta infatti numerosi premi e l’affetto costante degli appassionati anche a distanza di vent'anni dal suo ultimo episodio. Innovativa da molti punti di vista, Friends ha saputo anticipare temi importanti che, benché trattati in modi adeguati al sentire degli anni ’90 del vecchio millennio, restano ancora di stretta attualità a ben venticinque anni di distanza. E oggi come allora quegli stessi temi (famiglie omogenitoriali, identità di genere, maternità surrogata… solo per citarne alcuni) non mancano di creare polemiche e dibattito sebbene con motivazioni diametralmente opposte rispetto all'origine. Se infatti all'epoca alcuni argomenti furono trovati fuori luogo e troppo anticipatori per una sitcom dedicata ad un pubblico giovanile, a trent'ani di distanza il giudizio delle nuove generazioni è piuttosto severo riguardo alle modalità con cui certe situazioni vengono affrontate. Ad ogni modo le curiosità sulla serie sono davvero tante e in questo articolo vogliamo soffermarci sulle differenze tra la versione originale e la trasposizione italiana della stessa. In Italia Friends venne trasmessa in chiaro dalla Rai. Del doppiaggio si occupò la CDC Sefit Group che scelse degli interpreti in grado di caratterizzare al meglio i personaggi. Tra i doppiatori ricordiamo Vittorio De Angelis scomparso prematuramente qualche anno fa, che diede magistralmente voce al personaggio di Joey.Come però sempre accade negli adattamenti, ci sono delle discrepanze tra le versioni originali e quelle doppiate: anche Friends non fa eccezione. Iniziamo col dire che l’adattamento italiano è leggermente più edulcorato dell’originale, con meno parolacce e meno battute sessualmente esplicite. Sono inoltre stati eliminati in molte occasioni i riferimenti a brand commerciali o del tutto modificati quelli a personaggi famosi, sostituendoli con nomi più conosciuti al pubblico italiano. Le piccole (grandi) differenze
N.11 - LA SAGA DI "ALIEN":STORIA, SIMBOLISMI E CURIOSITÀ (PARTE 2 DI 15: PETER WEYLAND E IL PRE-PROMETHEUS).
Nel primo articolo abbiamo esaminato la cronologia cinematografica della saga, dalle origini (Alien) fino all’ultimo lungometraggio rilasciato quest’anno (Alien Romulus) ma, per una buona parte di queste saghe distribuite su vari film, l’inizio della narrazione non sempre corrisponde all’esordio sul grande schermo.Solo per fare alcuni esempi, “Star Wars” inizia con “Guerre Stellari” successivamente rinominato “Episodio IV: una nuova speranza” mentre l’inizio della storia è, come tutti sanno, “Episodio I: la minaccia fantasma” uscito ben 22 anni dopo il film d'esordio del 1977 ed anche per la saga di “Predator”, che approda al cinema nel 1987 con il film omonimo con Schwarzenegger, per risalire all’inizio di tutto occorre attendere il quinto film “Prey” uscito ben 35 anni dopo. Quanto scritto vale ancor di più per la saga che stiamo esaminando: la storia di “Alien”, narrativamente parlando, si dipana per 358 anni (a tutt’oggi) e pertanto si avrebbe l’imbarazzo della scelta nel girare film, corti, creare videogiochi e scrivere romanzi per narrare un così ampio periodo temporale! Occorre quindi fare una scelta: esaminare il tutto rispettando l’ordine cronologico narrativo o quello cinematografico? Prima di procedere occorre stabilire con chiarezza le due grandi strade narrative della saga (che a tutt’oggi non si sono ancora unite). Da una parte la prevista trilogia prequel di Scott, iniziata con “Prometheus”, continuata con “Alien Covenant” e, attualmente, messa in pausa in attesa della terza e ultima fatica che dovrebbe legare, per sempre, i tre film all’”Alien” originale; purtroppo bisognerà fare i conti con la realtà e per un regista che ha 88 anni non sarà così facile trovare il tempo e le forze per terminare il suo progetto. Gli argomenti che caratterizzano i primi due prequel spiazzano lo spettatore se la sua visione rispetta l’ordine cronologico di uscita: il tema biologico-genetico assume una importanza fondamentale così come
N.10 - LA SAGA DI "ALIEN":STORIA, SIMBOLISMI E CURIOSITÀ (PARTE 1 DI 15: PREFAZIONE).
Sono tante le saghe che hanno fatto la Storia del Cinema: da “Il Signore degli Anelli” a “Ritorno al Futuro”, da “Star Wars” ad “Indiana Jones”, da “Mad Max” a “Matrix” e si potrebbe continuare ancora.La maggior parte di esse, sostanzialmente, vantano due universi narrativi: quello strettamente cinematografico e quello definito “esteso” oppure “espanso” dove alla storia mostrata sul grande schermo si aggiunge (o a volte si affianca) la narrazione letteraria (vedasi libri e/o fumetti) o relativa ad altri media (corti, videogiochi o serie tv).La saga di “Alien” (alla pari di quella Lucasiana di “Star Wars”) rientra proprio in questa categoria: a tutt’oggi sono stati girati 7 film, a partire da “Alien” del 1979 fino ad arrivare ad “Alien Romulus” del 2024 ma ci sono svariati libri, corti e videogiochi che devono essere aggiunti poiché cercano di ampliare la storia e di coprire eventuali linee temporali che non sono state oggetto dei lungometraggi.Da qui nasce il concetto di “canone o canonico”: l’insieme di tutte le storie che sono “certificate” come ufficiali (dalla produzione o dal regista o dallo sceneggiatore) e che contribuiscono, tutte insieme, a creare il cosiddetto “universo narrativo” della saga; ne consegue che le storie “canoniche” non devono entrare in conflitto tra loro od opporsi logicamente e narrativamente con la storia principale pena il non riconoscimento dello status.Occorre dire, per trasparenza, che spesso il canone di una saga viene stravolto (vedasi quello di “Star Wars”) da esigenze commerciali o da decisi cambi nella produzione e nell’orientamento della storia: ne consegue che romanzi che venivano considerati canonici, all’improvviso diventano “legends” ossia storie che non hanno più una forte aderenza con la narrazione principale ma vengono considerate leggende ossia racconti che possono contenere qualche elemento di verità ma che, concretamente, non sono mai accadute realmente all’interno della struttura narrativa principale.Girovagando
N.9 - LA MAESTRIA NEL CORTOMETRAGGIO: "CURVE" DI TIM EGAN.
Nel 2016 il mondo dei corti viene travolto da un fenomeno virale: esce “Curve” del regista australiano Tim Egan il cui video, in pochi mesi, raggiunge i 10 milioni di visualizzazioni. Come se non bastasse, nei vari festival in cui viene presentato, “Curve” accumula vittorie su vittorie: vince lo Sitges Festival, l'Austin Fantastic Fest, il Thess International Short Film Festival di Salonicco, il Made in Melbourne Festival, il Knoxville Horror Film Fest, il Sidney Underground Film Festival e l'iHorror Film Festival nel 2017. “Curve” è un fulgido esempio di come si possa costruire altissima tensione senza nessun jumpscare, senza mostri e senza violenza. Basandosi su l'interpretazione della sola Laura Jane Turner che impersona una donna sull'orlo di un particolare precipizio, il film è una rappresentazione visiva di un sogno che, più o meno, abbiamo fatto tutti nella Vita e tale esperienza si è più volte ripresentata: svegliarci di colpo con la netta sensazione di stare precipitando nel vuoto nonostante siamo perfettamente distesi sul letto. Tim Egan, a questo sogno ricorrente, ha abbinato anche l'esperienza in cui, per miracolo, ha evitato di essere investito da un auto: è riuscito a scansarsi all'ultimo momento ed è caduto a terra semincosciente con gli occhi che potevano vedere solamente il cielo; nonostante avesse compreso che fosse ancora vivo , era cosciente che da un momento all'altro potesse arrivare un altro veicolo ad investirlo e questa esperienza lo ha profondamente segnato. Con “Curve” ha voluto, in qualche modo, esorcizzare questo trauma legandolo all'esperienza onirica del cadere nel vuoto. Più volte è stato proposto ad Egan di realizzare un lungometraggio di “Curve” ma lui ha sempre rifiutato perché, in fin dei conti, ciò che è riuscito a raccontare in 9 tesissimi minuti è molto di più di quello che, solitamente, svariati film Thriller-Horror riescono a dire
N.8 - LA MAESTRIA NEL CORTOMETRAGGIO: "THINGAMAJIG" DI ANDREW ALAN K.
28 anni, americano del Cleveland, Andrew Alan K. è un novello regista che si occupa, a 360°, di tutto quello che è necessario al raggiungimento dell'obiettivo finale: realizzare un corto. Dalla sceneggiatura alla regia, dall'audio al montaggio, dalla colonna sonora alla fotografia, Andrew è riuscito, nel suo esordio del 2022 a realizzare un piccolo gioiellino di tensione, non perfetto ma certamente di alto livello.Si attende il successivo “Eyes” che dovrebbe uscire a breve termine.Per adesso accontentavi di “Thingmajig” (letteralmente qualcosa di non meglio identificato, in italiano diremmo un “coso” o una “cosa”) e dell'ottima gestione della tensione da parte di Andrew. Di seguito alcune foto del “Making of…”:Buona visione a tutti e mi raccomando: non spegnete i fiammiferi…
FILM DISTOPICI DA VEDERE IN STREAMING
Il genere distopico ha sempre esercitato un fascino particolare sugli amanti del cinema, soprattutto grazie alla sua capacità di esplorare universi futuri in cui la società è al collasso, la libertà è compromessa e l’umanità lotta per sopravvivere. I film di questa tipologia, infatti, non solo offrono un alto tasso di adrenalina e numerosi colpi di scena, ma sono in grado di stimolare anche una profonda riflessione sul mondo in cui viviamo, ponendo domande provocatorie su temi come il potere, la tecnologia e la moralità. Dai combattimenti all’ultimo sangue di Hunger Games alla sofisticata critica sociale di Snowpiercer, ecco cinque imperdibili film distopici da vedere in streaming per tutti gli appassionati del genere. 1. La saga di Hunger Games (2012 - 2015)Basata sui romanzi di Suzanne Collins, Hunger Games racconta la storia di Katniss Everdeen (interpretata da Jennifer Lawrence), una giovane donna costretta a prendere parte a una brutale e sanguinosa competizione televisiva in cui i partecipanti - tutti provenienti dai 13 distretti sottomessi alla ricca Capitol City - devono combattere fino alla morte. La saga, composta da quattro pellicole uscite tra il 2012 e il 2015, è ambientata in un futuro distopico in cui il governo totalitario di Panem controlla i propri cittadini attraverso la paura e la propaganda e mette in scena una potente critica alla spettacolarizzazione del dolore, alle disparità sociali e alla manipolazione mediatica. Un vero e proprio must per gli amanti del genere distopico, che vede tra le fila del sul suo cast (oltre alla già citata Lawrence) anche Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Stanley Tucci e i compianti Donald Sutherland e Philip Seymour Hoffman. Dove vederlo: Prime Video, NOW 2. Non lasciarmi (2010)Adattamento del romanzo omonimo scritto da Kazuo Ishiguro, Non lasciarmi si distingue per il suo approccio delicato e poetico alla distopia.
CORNUCOPICA. IL PRIMO ALBUM MUSICALE DI ROBERTO FLAUTO
Cornucopica. Il primo album musicale di Roberto Flauto è stato pubblicato su YouTube 🎤 Roberto Flauto, artista e creativo a tutto tondo: sociologo, scrittore, poeta, conferenziere, autore di recensioni e analisi cinematografiche, libero pensatore… come è nata l’idea di spaziare anche sul mondo musicale? La musica è la dimensione primigenia della poesia, che nella dimensione del canto rappresenta la prima forma di trasmissione e conservazione delle informazioni. La poesia, insomma, nasce in quanto mnemotecnica. E credo che chiunque si avvicini allo studio del dispositivo poetico, e dei processi comunicativi in generale, non possa prescindere da questa considerazione. Sto cercando di dire che la musica accompagna ogni mio passo, anche sul terreno della ricerca scientifica. Dico questo per dare un’idea del mio rapporto quotidiano con la musica, che pervade ogni ambito della mia vita. Credo che ogni poeta, categoria nella quale con un po’ di imbarazzo mi riconosco, in quanto tale, abbia con la musica un rapporto privilegiato. E il passo dalla scrittura in versi alla composizione di testi musicali è stato breve. L’idea di comporre un vero e proprio album è nata per caso, ma nel volgere di poche settimane si è tramutata in realtà. È un progetto che mi ha entusiasmato e divertito, e che mi ha permesso di dare pieno sfogo alla mia creatività. La suggestione di creare canzoni variando sul tema "frutta" è nata per gioco, chiacchierando con un amico al bar in un caldo pomeriggio dello scorso luglio. Ho scritto i testi e li ho musicati con l'aiuto di un programma di intelligenza artificiale. Alcune canzoni le ho realizzate in pochi minuti (Banana nana, Frutti di Bosco), per altre ho impiegato più di una settimana e decine di tentativi (Ananasssss, Tamarindo). Ho esplorato tanti generi, dal jazz al rock, dal k-pop al mariachi, dall'elettronica al rap.
N.7 - LA MAESTRIA NEL CORTOMETRAGGIO: "STORYTIME" DI DYLAN CLARK.
Sono passati più di due anni da quando il giovane regista amatoriale Dylan Clark stupì il mondo con il corto “Portrait of God” ritenuto uno dei migliori corti horror di sempre. Dopo l'intermezzo di “Remains”, Dylan ritorna con “Storytime” e, per la seconda volta, ritorna Sydney Brumfield, la giovane attrice protagonista di “Portrait of God”, nel frattempo laureatasi in sceneggiatura e scrittura per audiovisivi. Anche in questo caso Dylan da sfoggio delle sue notevolissime capacità di creare tensione e paura con pochissimi mezzi e budget a quattro zeri. Di seguito il corto e l'affascinante “Making of”.Continua così Dylan e vedrai che arriverai in alto.
NOT FILM FESTIVAL E FILMAMO VI ASPETTANO A SANTARCANGELO SUBITO DOPO IL FESTIVAL DI VENEZIA
FILMAMO OFFICIAL PARTNER NOT FILM FEST CONFERENZA DELLA 7^ EDIZIONE DEL NÒT FILM FEST 2024Presenti alla conferenza di apertura anche i registi del film di preapertura “The Duel”, Justin Matthews e Luke Spencer Roberts, e il protagonista Dylan Sprouse. La conferenza stampa di apertura della 7^ edizione del Nòt Film Fest si terrà il 4 settembre alle ore 18 presso il Fulgor Cinema di Rimini (Corso d’Augusto, 162). L’edizione del 2024 (6-11 settembre) diventerà il palcoscenico di un festival dedicato a quelle voci coraggiose che celebrano il cinema indipendente. Quest’anno, lo slogan “UNTAMED, UNSEEN, UNSTOPPABLE” racchiude perfettamente l’essenza di ciò che rappresenta il Nòt: un rifugio per le storie audaci e innovative che spesso rimangono nell’ombra del panorama cinematografico tradizionale. La volontà più forte è quella di unire le diverse anime del pubblico, dalla comunità locale agli ospiti internazionali, offrendo un’importante motivo di incontro ai nostri talentuosi filmmakers.In occasione della conferenza, verrà svelato il programma della settima edizione, che include un’affascinante selezione di 100 titoli, di cui ben 98 anteprime 👇 Saranno inoltre presentati tutti gli eventi speciali e gli incontri, come i popolarissimi Nòt Talks, gli incontri che vedono filmmaker e protagonisti dell'industria cinematografica a incontrarsi e scambiare idee e opinioni su temi importanti 👇 https://www.notfilmfest.com/_files/ugd/1410a6_5eb6a7f744044a3eb327edc4126f9ebb.pdf Tra gli ospiti che presiedono la conferenza: il Sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, e l’Assessore alla Cultura di Rimini, Michele Lari, insieme ai nostri direttori artistici, Alizè Latini e Giovanni Labadessa. Presenti alla conferenza di apertura anche i registi del film di preapertura The Duel, Justin Matthews e Luke Spencer Roberts, e il protagonista Dylan Sprouse.A seguire, avrà luogo la proiezione del film di preapertura The Duel di Justin Matthews e Luke Spencer Roberts. La pellicola racconta la storia di Woody, che scopre che il suo migliore amico ha avuto una relazione con
MIGLIORI SERIE TV FANTASY DA VEDERE
Con l’uscita su Prime Video della seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere che si avvicina, i fan potranno riempire il vuoto lasciato da un’altra grandiosa epopea del genere, House of the Dragon 2, la cui messa in onda su HBO si è conclusa da poco. Per avere successo, uno show fantasy deve rispettare alcuni criteri fondamentali: un world building credibile, personaggi coinvolgenti e il sapersi distinguere per originalità, nonostante la vasta concorrenza. Se la vostra immersione nel genere non è ancora finita, vi consigliamo altre 5 serie tv fantasy da vedere, che soddisfano esattamente questi requisiti e hanno lasciato un’impronta ben distinta nel panorama seriale.Buffy l’ammazzavampiriL’iconica serie creata da Joss Whedon e con protagonista Sarah Michelle Geller ha sviluppato una reputazione leggendaria per la sua scrittura intelligente e le sue interpretazioni brillanti – molti membri del cast principale si sono in seguito affermati come grandi nomi. Nel corso della sua messa in onda, dal 1997 al 2003, Buffy l'ammazzavampiri ha ottenuto numerose nomination e vittorie a premi prestigiosi, tra cui gli Emmy per il trucco e la colonna sonora e i Saturn Award per le interpretazioni di molti membri del cast.Al centro della serie, Buffy Summers, una liceale che scopre di essere la "prescelta", una ragazza dotata di poteri straordinari e destinata a combattere vampiri e altre creature malvagie che minacciano la Terra. Al suo fianco, ci sono gli amici Xander e Willow, oltre al suo mentore, l'Osservatore Mr. Giles. Tuttavia, il suo destino è segnato da una sfida particolarmente dolorosa: il suo amore per Angel, un vampiro "maledetto" dagli zingari, che ha conquistato il cuore della coraggiosa Cacciatrice. Buffy ha avuto un grande impatto sulla cultura popolare, anche decenni dopo la messa in onda dell'ultimo episodio: in largo anticipo sui tempi, ha ispirato innumerevoli